Addio a Lino Maga, "re del Barbacarlo": anche Follador e Capovilla all'ultimo saluto Stappato il rarissimo Bianco 2010

Lino Maga con Giulio Signori, erano entrambi amici del Giovedì di Gianni Brera
Lino Maga, il “signor Barbacarlo”, se ne è andato la notte di Capodanno nella sua Broni in Oltrepo, poche settimane dopo aver compiuto novant'anni, 84 dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Lino Maga, il “signor Barbacarlo”, se ne è andato la notte di Capodanno nella sua Broni in Oltrepo, poche settimane dopo aver compiuto novant'anni, 84 dei quali, come amava ricordare, trascorsi fra le vigne a vendemmiare e lavorare la terra.

E l'altra sera, dopo il funerale, un gruppo di suoi grandi amici – fra i quali Loris Follador da Valdobbiadene e il “Capo” della grappa, il vicentino Gianni Vittorio Capovilla - si è ritrovato in una cantina di Canneto Pavese per ricordare il maestro. Lo hanno fatto come sarebbe piaciuto a lui: bevendo vini di grande qualità.

E' stato stappato fra gli altri un rarissimo Barbacarlo 2010 bianco prodotto da Magalino – come lo chiamava Gianni Brera - solo per pochi intimi. «Lino credeva nella vigna e nel lavoro – ha ricordato il padrone di casa Andrea Picchioni, collega vignaiolo oltrepadano - Non ha mai voluto concorrere con la grande industria enoica, lui regalava emozioni con i suoi vini. È questo lo spirito che dobbiamo riscoprire».

E ora che il maestro non c’è più?
«Lino Maga resterà unico e con la sua scomparsa si chiude un’epoca direi un’epopea del vino, perché lui è stato un protagonista dell’enologia moderna – ha ricordato il critico Massimo Zanichelli - detto questo, il suo erede effettivo è il figlio Giuseppe da anni ormai impegnato nell'azienda di famiglia”.

I SenzaMaga
E poi ci saranno i SenzaMaga, neologismo di scuola Mura, che tenteranno di portare avanti e promuovere i valori del Signor Barbacarlo. E non solo in Oltrepo, ovviamente, dove ci sono comunque ottimi vignaioli come lo stesso Picchioni e – in rigoroso ordine alfabetico - Claudio Bisi, Alessio Brandolini, Lillo Contardi, Gabriele Marchesi e Paolo Verdi.

Intanto – come ricorda la Provincia Pavese - c’è chi pensa a come ricordarlo in modo concreto: se Walter Massa (alessandrino re del Timorasso) ha lanciato la proposta di intitolare a “Maga Lino” la via della storica enoteca di Broni, i giornalisti Stefano Calvi ed Ermanno Bidone stanno completando un documentario dedicato al Signor Barbacarlo: «Sì, avevamo iniziato le riprese a settembre 2021 insieme a Lino, ma poi le abbiamo interrotte per le sue condizioni di salute – conferma Calvi al Gazzettino -. A parte le interviste, è l’unico documentario dove Lino racconta di sé e ora vogliamo concluderlo con le testimonianze degli amici».

Il capolavoro

Senza aver mai assaggiato, anzi degustato, un Barbacarlo è difficile capire la grandezza di un artista del vino come Lino Maga che ha cresciuto e preservato i suoi prodotti dalle imitazioni anche con una battaglia legale  durata ben 22 anni. Il suo capolavoro  è senza dubbio "Il vino che sorride” quello di cui Brera   nella Pacciada (Mondadori, 1973) scrisse così: «Basta mescerlo per vederlo montare in superbia: e quel mussare di spume fini e veloci sembra una risata cordiale...  di vini migliori ne abbiamo bevuti e ne berremo, ma non ne troveremo mai che  piacciano sempre in egual misura, che siano altrettanto leali a qualsiasi livello».


 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino