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Solo gli addobbi natalizi che illuminano le strade e qualche spruzzata di neve sui monti ci ricordano che siamo a novembre inoltrato. Dal momento che fino a pochi giorni fa si andava in giro, soprattutto nel Centro-Sud, con abiti leggeri. Anche per questo, la stagione influenzale 2023-24 è in ritardo sulla tabella di marcia. Ma, negli ultimi giorni, alla fine è partita col “botto”, come testimoniano i numeri dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nella settimana tra il 6 e il 12 novembre, i casi stimati di sindrome simil-influenzale sono stati circa 375 mila, portando il totale a 1.264.000 casi da inizio ottobre. Novembre dunque si conferma il mese clou dei contagi, destinati ad aumentare nei prossimi giorni, con l’abbassarsi delle temperature anche al Centro-Sud. Tanti dunque gli italiani messi a terra dai virus e tra questi anche Luciano Ligabue, che ha dovuto cancellare per influenza i suoi concerti a Roma e a Eboli.
Mutazioni
«La stagione dell’influenza – commenta Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano - è partita forte e non va sottovalutata. D’altronde lo avevamo già visto in Australia, dove l’incidenza del virus H3N2 è stata molto vivace».
Ma oltre a quelli dell’influenza, di virus respiratori ne circolano centinaia, con ai due estremi il rinovirus del raffreddore e il virus respiratorio sinciziale, pericoloso soprattutto per i più piccoli e gli anziani. E poi, anche se molti vorrebbero dimenticarlo, c’è anche il Covid, con i casi in netta risalita nelle ultime settimane.
Ma anche se il virus venuto da Wuhan ha cambiato molte volte pelle, rappresenta comunque un rischio importante per i fragili e gli anziani. È bene dunque proteggersi con le vaccinazioni di rito, non solo quella anti-Covid, ma anche quella antinfluenzale, richiesta per ora solo dalla metà dei candidabili.
Vaccino
Chi si vaccina in questo momento sarà protetto ai primi di dicembre, quindi il consiglio è anticipare la vaccinazione e non aspettare l’ultimo momento. Gli esperti raccomandano di utilizzare negli over 65 due tipologie di vaccino antinfluenzale: il quadrivalente inattivato adiuvato o il quadrivalente inattivato ad alto dosaggio, più efficaci nelle persone con una riduzione della capacità immunitaria determinata dall’età (la cosiddetta “immuno-senescenza”).
E per i fragili, con difficoltà di movimento «la medicina generale – ricorda Nicola Calabrese, vice segretario nazionale e tesoriere della Fimmg, Federazione Italia Medici di Famiglia – è sempre in prima linea per portare le vaccinazioni anche a casa». «È davvero un peccato – commenta il professor Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova – correre dei rischi in questo momento. Le persone fanno prevenzione contro le malattie cardiovascolari prendendo i farmaci per la pressione e contro il colesterolo, ma non si vaccinano contro l’influenza o il Covid perché ne sottovalutano i rischi».
Tosse
Per quanto riguarda l’influenza i campanelli d’allarme negli adulti sono quelli classici: inizio brusco con febbre alta (anche a 39-40 gradi), tosse e calo della voce, naso chiuso o con tante secrezioni e almeno un sintomo sistemico, come dolori muscolari e articolari. «Gli ospedali iniziano già ad essere sotto pressione per i primi accessi al pronto soccorso dovuti all’influenza che colpisce gli anziani. Il virus circolerà di più – ricorda Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e professore di Malattie Infettive all’Università Tor Vergata di Roma – perché ama le temperature basse. E l’esposizione delle mucose al freddo facilita l’ingresso del virus nel nostro organismo. Ricordarsi che per i pazienti fragili con l’ influenza esistono farmaci antivirali. Il medico può indicare la terapia migliore».
I comportamenti
E dunque vale la pena rispolverare la mascherina FFP2 negli ambienti molto affollati e sui mezzi pubblici e, se si è raffreddati, starnutire o tossire nella piega del gomito. Come imparato durante la pandemia, uno dei comportamenti più efficaci per bloccare il contagio è quello di lavarsi (o disinfettarsi) spesso le mani, evitando comunque di toccarsi occhi, naso o bocca. Chi presenta sintomi da raffreddamento e febbre dovrebbe starsene a casa, anche per evitare di contagiare altre persone. No invece agli antibiotici, del tutto inutili contro i virus. Questi farmaci vanno assunti solo dietro prescrizione medica, nel caso in cui si sospetti una sovrapposizione batterica.
Il Gazzettino