Importante ricerca pubblicata oggi sulla rivista Open Heart e condotta da Salim Bary Barywani, della svedese Accademia Sahlgrenska, Università di Goteborg, che ha coinvolto...
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La sindrome del “cuore infranto” parte dal cervello
Il rischio è maggiore per tutte le cause di morte ed in particolare per quelle cardiovascolari. In genere è considerato normale un battito compreso tra 50 e 100 pulsazioni al minuto, ma i ricercatori hanno voluto vedere se battiti più alti, pur nel range di normalità, fossero indicativi di cattive condizioni di salute e anche se variazioni del battito negli anni fossero in qualche modo influenti.
Monitorare il battito, lo strumento indispensabile per prendersi cura del cuore
Così gli esperti hanno suddiviso il campione in quattro gruppi a seconda del loro battito, misurato più volte nel corso di 10 anni: coloro che avevano 55 pulsazioni o meno; tra 56-65 bpm; tra 66-75 bpm; più di 75 bpm.
Il Gazzettino