Cubo di Rubik
Nel futuro del Guinness dei Primati potrebbero esserci anche le imprese dei robot. Il tempo delle straordinarie abilità umane sta per scadere. Di fronte all’ennesima...

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Nel futuro del Guinness dei Primati potrebbero esserci anche le imprese dei robot. Il tempo delle straordinarie abilità umane sta per scadere. Di fronte all’ennesima meraviglia della robotica non si ha neanche il tempo di sorprendersi, tanto è rapida l’esecuzione. Appena 0,38 secondi per risolvere il celebre cubo di Rubik, il prodotto creato nel 1974 dal professore ungherese Erno Rubik, divenuto un giocattolo molto popolare negli anni Ottanta. In realtà il cubo ha superato indenne i decenni successivi, grazie ai tornei e competizioni organizzati dalla World Cube Association. Una popolarità che ha contagiato anche due giovani menti del MIT di Boston, Ben Katz e Jared DiCarlo, studenti di robotica e informatica che hanno realizzato il Rubik's Contraption: una macchina che ha risolto il cubo, frantumando il record precedente di 0,637 secondi. Nel video girato dai due studenti per documentare l’invenzione s’intuisce il funzionamento del robot. Il cubo di Rubik è installato all’interno di una struttura cubica di plastica e metallo, in cui sono inseriti i sei motori che manovrano il movimento di ogni lato del cubo. Due telecamere (prese dalla Playstation, precisano i due costruttori) s’interfacciano con il software dei computer, che analizza i colori, decide le mosse per arrivare alla soluzione e fa partire l’input meccanico ai motori.


 

Per Katz e DiCarlo non sono mancate le difficoltà. Ad esempio le telecamere che non riuscivano a distinguere il rosso dall’arancione, colore prontamente sostituito col nero. E ancora. A volte l’eccessiva velocità del robot faceva esplodere il cubo, tanto che i due studenti hanno rallentato l’esecuzione,  accontentandosi dello 0,38 in 21 mosse. “Potrebbe andare più veloce” scrivono sul loro blog in cui descrivono minuziosamente il loro lavoro (http://build-its-inprogress.blogspot.it/2018/03/the-rubiks-contraption.html). A dispetto del guinness robotico, c’è ancora chi si affida alla propria mente umana, per superare limiti e record. E’ il caso di Mattia Furlan, ragazzo di 19 anni, detentore italiano del record 2017, che ha risolto il cubo di Rubik in 9’ e 91’’, un buon risultato seppure molto distante dal record mondiale di 4,59 che appartiene al 23enne sudcoreano SeungBeom Cho. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino