Covid, come evitare trasmissione nei luoghi chiusi. Le regole in uno studio del Cnr

Come evitare trasmissione Covid nei luoghi chiusi. Studio Cnr definisce semplici regole
Conoscenza e rispetto delle precauzioni possono salvarci dal contagio. Ormai è noto che il Covid non si trasmette solo per contatto diretto, ma si diffonde nell'aria...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Conoscenza e rispetto delle precauzioni possono salvarci dal contagio. Ormai è noto che il Covid non si trasmette solo per contatto diretto, ma si diffonde nell'aria attraverso "droplet", le goccioline di saliva nebulizzata; si capisce allora quanto sia necessario stilare delle linea guida per difendersi dal contagio negli ambienti chiusi. Uno studio dell'Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR, in collaborazione enti di ricerca indiano, tedesco ed americano, indica opportune strategie di prevenzione allo scopo di diminuire il rischio di trasmissione aerea del coronavirus.

Covid. Telefonini, asciugamani, plastica e banconote: ecco i nascondigli preferiti dal virus

Il virus ha dimensioni infinitamente piccole, all'incirca un centinaio di nanometri, per capire, il diametro di un capello è compreso tra 50.000-180.000 nanometri, «eppure è verificato che una persona infetta, attraverso la respirazione, la vocalizzazione, la tosse, gli starnuti, può emettere un aerosol contenente potenzialmente il SARS-CoV-2», considera Francesca Costabile, ricercatrice del CNR, che sottolinea come nella relazione tra dose inalata e infettività, contino proprio le dimensioni. Più è grande il droplet, la gocciolina, maggiore è «la capacità di penetrazione nel tratto respiratorio basso, di traslocazione sistemica in tutto il corpo umano e di attacco a organi bersaglio particolarmente vulnerabili, primo fra tutti il cervello», dice ancora l'esperta del Cnr.

Ed infatti lo studio è stato ispirato al principio di precauzionalità, sulla base di dati già pubblicati, al fine di proporre linee guida, semplici e chiare, a ospedali, studi medici, locali pubblici e altri ambienti simili.

Covid, le visiere in plastica sono inutili? Lo studio: «Non filtrano le goccioline più piccole»

Il consiglio, elementare ma fondamentale, è la ventilazione degli ambienti chiusi per mantenere un'adeguata umidificazione dell'aria interna, perché «robusti risultati di laboratorio dimostrano come la trasmissione del virus, in ambienti privi di radiazione solare, sia favorita da condizioni secche e fredde con ventilazione insufficiente», afferma Costabile del Cnr, soprattutto laddove ci si trovi in condizioni di temperature sotto i 20° C, utilizzando purificatori d'aria o più banalmente aprire le finestre (dove possibile) anche nei periodi invernali.

Lo studio inoltre, sconsiglia «l'utilizzo di nebulizzatori in alcune procedure mediche e di tipologie di disinfettanti per le pulizie come quelli al perossido di idrogeno», ma avverte che ignorando queste precauzioni «il rischio potrebbe permanere pur indossando la mascherina chirurgica». 

Coronavirus Spagna, divieto di fumare all'aperto per fermare la diffusione del Covid19

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino