Covid, come evitare trasmissione nei luoghi chiusi. Le regole in uno studio del Cnr

Martedì 1 Dicembre 2020 di Paolo Travisi
Come evitare trasmissione Covid nei luoghi chiusi. Studio Cnr definisce semplici regole

Conoscenza e rispetto delle precauzioni possono salvarci dal contagio. Ormai è noto che il Covid non si trasmette solo per contatto diretto, ma si diffonde nell'aria attraverso "droplet", le goccioline di saliva nebulizzata; si capisce allora quanto sia necessario stilare delle linea guida per difendersi dal contagio negli ambienti chiusi. Uno studio dell'Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR, in collaborazione enti di ricerca indiano, tedesco ed americano, indica opportune strategie di prevenzione allo scopo di diminuire il rischio di trasmissione aerea del coronavirus.

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Il virus ha dimensioni infinitamente piccole, all'incirca un centinaio di nanometri, per capire, il diametro di un capello è compreso tra 50.000-180.000 nanometri, «eppure è verificato che una persona infetta, attraverso la respirazione, la vocalizzazione, la tosse, gli starnuti, può emettere un aerosol contenente potenzialmente il SARS-CoV-2», considera Francesca Costabile, ricercatrice del CNR, che sottolinea come nella relazione tra dose inalata e infettività, contino proprio le dimensioni.

Più è grande il droplet, la gocciolina, maggiore è «la capacità di penetrazione nel tratto respiratorio basso, di traslocazione sistemica in tutto il corpo umano e di attacco a organi bersaglio particolarmente vulnerabili, primo fra tutti il cervello», dice ancora l'esperta del Cnr.

Ed infatti lo studio è stato ispirato al principio di precauzionalità, sulla base di dati già pubblicati, al fine di proporre linee guida, semplici e chiare, a ospedali, studi medici, locali pubblici e altri ambienti simili.

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Il consiglio, elementare ma fondamentale, è la ventilazione degli ambienti chiusi per mantenere un'adeguata umidificazione dell'aria interna, perché «robusti risultati di laboratorio dimostrano come la trasmissione del virus, in ambienti privi di radiazione solare, sia favorita da condizioni secche e fredde con ventilazione insufficiente», afferma Costabile del Cnr, soprattutto laddove ci si trovi in condizioni di temperature sotto i 20° C, utilizzando purificatori d'aria o più banalmente aprire le finestre (dove possibile) anche nei periodi invernali.

Lo studio inoltre, sconsiglia «l'utilizzo di nebulizzatori in alcune procedure mediche e di tipologie di disinfettanti per le pulizie come quelli al perossido di idrogeno», ma avverte che ignorando queste precauzioni «il rischio potrebbe permanere pur indossando la mascherina chirurgica». 

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Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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