Massimo Capitoli è chiamato da tutti i suoi pazienti "zio Massimo". Un pediatra che ha una lunga esperienza e che da sempre studia i comportamenti degli...
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Questa volta Capitoli focalizza il problema legato alla convivenza imposta dalle recenti regole che vede spesso i genitori obbligati in una stanza nell'ormai stabile smart-working e i figli adolescenti separati nelle loro camere, impegnati in lezioni a distanza. «Se la distanza spesso unisce i ragazzi nel web con i compagni di classe - continua il dottor Capitoli - della squadra di calcio, del gruppo frequentato, con l'amico/a del cuore, abitualmente allontana genitori e figli costretti ognuno nelle ormai ordinarie e consolidate attività in assenza di un colloquio, che talvolta mancava già da tempo, e che sempre più spesso li distanzia. E così le lunghe ore trascorse in casa con cuffie o auricolari nell'ascolto di musica prodotta da ipod, talora al massimo volume, aumenta nei giovani il rischio di problemi e talora diminuzione dell'udito a causa dell'esposizione incontrollata al frastuono, con la conseguenza che possano comparire anche mal di testa, problemi di concentrazione, insonnia, e disturbi dell'umore, fino alla depressione».
Un problema legato alla quarantena: «Gli adolescenti, lasciati sempre più di frequente a se stessi- dice ancora il pediatra ternano - si circondano di dispositivi elettronici che a lungo andare creano una dipendenza dopaminergica, talora fino al punto di creare una situazione di isolamento sociale e reclusione volontaria: la cosiddetta Sindrome di Hikikomori». Un comportamento che spesso diventa quasi ossessivo: «Uno studio - continua Capitoli - ha evidenziato che gli adolescenti digitano, picchiettano, fanno scorrono lo smartphone più di 2600 volte al giorno, cioè più di una volta al minuto visto che la giornata è composta da 1440 minuti. consideriamo inoltre che la continua esposizione alle radiazioni elettromagnetiche che smartphone, tablet ed altri apparecchi emettono, è responsabile non solo di un aumento della temperatura cerebrale, particolarmente dannosa quanto minore è l'età del soggetto, ma anche di possibili effetti cancerogeni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino