Australia, studiati siti indigeni sommersi. Primi abitanti 65 mila anni fa vissero in zone finite sott'acqua

Australia, studiati siti indigeni sommersi. Primi abitanti 65 mila anni fa vissero in zone finite sott'acqua
Risale almeno a 65mila anni fa l'arrivo dei primi esseri umani in Australia. A riscrivere la preistoria del continente sono oggi nuove ricerche su siti indigeni che...

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Risale almeno a 65mila anni fa l'arrivo dei primi esseri umani in Australia. A riscrivere la preistoria del continente sono oggi nuove ricerche su siti indigeni che si trovano sommersi dal mare. 65 mila anni fa, i livelli del mare erano più bassi e vaste aree allora emerse e popolate sono ora sommerse. E solo di recente gli archeologi hanno cominciato a esplorarle, scoprendo iscrizioni e arte rupestre raffigurante animali marini. I ricercatori che hanno identificato il primo sito archeologico sommerso al largo della costa occidentale australiana nel 2020, Jonathan Benjamin e John McCarthy dell'Università Flinders di Adelaide, sostengono in due relazioni pubblicate su Australian Archaeology che altri siti di interesse potrebbero essere migliaia, ciascuno con il potenziale di riscrivere l'archeologia finora conosciuta.

«Se si è interessati all'archeologia dell'Australia, ma si ignorano due milioni di chilometri quadrati che erano le coste e ora sono sott'acqua, si ha un quadro molto incompleto. Si resta limitati ai siti elevati e all'entroterra», scrive Benjamin. Il primo sito sottomarino è stato scoperto a Murujuga al largo della penisola di Dampier, all'estremità nord-ovest dell'Austrralia. Dei due studi appena pubblicati, uno espande l'analisi di Murujuga con evidenze raccolte da siti vicini, e l'altro guarda al potenziale di altri siti sommersi altrove, specie a nord. Il suo autore, McCarthy, scrive che il mare al largo del Territorio del Nord è tra i luoghi più interessanti da investigare, perché la costa era un tempo unita all'Asia e il Territorio stesso è dove sono state trovate le più antiche tracce di abitazione umana. «Il Golfo di Carpentaria era un tempo un lago di acqua dolce e quindi un'attraente fonte di cibo… Non abbiamo idea di come vivesse la popolazione indigena lungo la linea costiera, tra il tempo in cui l'uomo aveva raggiunto l'Australia fino a quando i livelli del mare si sono sollevati», scrive.

 

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Il Gazzettino