Ma è così difficile eliminare i passaggi a livello che bloccano la città?

Ma è così difficile eliminare i passaggi a livello che bloccano la città?
Caro Gazzettino, è incredibile pensare che dopo ben (quasi) 8 anni di solleciti a Rete Ferroviaria (Rfi)  ed ai  molti enti per l'eliminazione dei 5...

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Caro Gazzettino,
è incredibile pensare che dopo ben (quasi) 8 anni di solleciti a Rete Ferroviaria (Rfi)  ed ai  molti enti per l'eliminazione dei 5 passaggi a livello che dividono in due la città di Udine, la stessa RFI unitamente alle forze della nostra Regione FVG, nonchè in Parlamento, non possa finalmente pensare alla realizzazione della vera e propria dismissione dei passaggi usufruendo della tratta interrata già esistente e ben funzionante, (tuttora già vi transitano i treni merci), evitando, a tal proposito, interferenze con la rete stradale, e portando avanti sulle linee esistenti un imponente programma di realizzazione di opere sostitutive.


La sostituzione dei passaggi a livello con opere alternative, sì,  è una scelta concordata con gli enti territoriali interessati, in primo luogo, le Amministrazioni comunali e regionali. Non riesco ancora a comprendere come mai, in molte regioni italiane, tra Lombardia; Veneto; Liguria; Emilia Romagna e non solo, anche al sud, hanno sottoscritto una intesa per eliminare  tutti i  passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie. Ora, i crescenti  problemi connessi agli effetti della congestione, dell’inquinamento e della crisi economica nazionale hanno generato un maggiore interesse verso la mobilita sostenibile, in particolare verso l’utilizzo della bicicletta, anche come mezzo alternativo o integrato all’uso dell’auto privata e al trasporto pubblico. Se la mobilita ciclistica quindi sta riscuotendo molta attenzione come forma di mobilita più economica e più intelligente, che concorre a raggiungere i più ampi obiettivi di sostenibilità in campo ambientale; se l'obiettivo è quello di cogliere le potenzialità già presenti, prendendo spunto dalle realtà  più avanzate, per fornire un supporto alla pianificazione e per definire le priorità di intervento, per quale motivo,  anche a Udine,  non si può programmare  un percorso ciclo-pedonale anzichè i  passaggi a livello? L'espansione del cicloturismo non significa solo incrementare le infrastrutture presenti nel territorio ma anche rendere la percorribilità di queste infrastrutture fluida, sicura e piacevole.
L’itinerario sarebbe  ricco di suggestioni in quanto, partendo dall'Istituto Bearzi, frequentato da migliaia di studenti, si attraverserebbero tutti i passaggi, Via Cividale; Via Pola; Via del Bon; Via Buttrio ove il tragitto è traversato da scuole e quindi, con l'eliminazione dei passaggi a livello, tutti gli studenti, in sella alla bicicletta o motorino, potrebbero usufruire di tale percorso per raggiungere tutti gli istituti scolastici e, non solo, ma diverrebbe più semplice il collegamento con la pista ciclabile "Alpe Adria". A questo punto una trasformazione meritevole anzichè i passaggi a livello, con l'inserimento di un vero e proprio percorso asfaltato, con eventuali alberi  e con un posto di ristoro nonchè  panchine da utilizzare per i pedoni, più anziani che, durante la loro passeggiata, ogni tanto si accomodano. Se ben si pensa, i percorsi ciclopedonali garantiscono un minimo di sicurezza ai ciclisti, tuttavia le esperienze dei Paesi ciclisticamente avanzati dimostrano che è opportuno realizzare percorsi ciclopedonali esclusivamente nel caso in cui si realizzi un itinerario lungo la viabilità extraurbana, dove c’è una disponibilità di spazio tale da garantire un’adeguata separazione e visibilità dal traffico automobilistico, cosa, questa che si presta in quanto c'è un notevole spazio per poter essere inserito tale percorso.
Allora cerchiamo di muoverci per far sì che questo progetto venga realizzato il più presto possibile e diventi una realtà per tutti i cittadini di Udine.

 
Maria Stella Masetto Lodolo
Udine
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Il Gazzettino