Caro Direttore, quest'oggi non ho potuto fare a meno di scorgere sulle vostre pagine la tabella delle "liquidazioni"...
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Caro Direttore,
quest'oggi non ho potuto fare a meno di scorgere sulle vostre pagine la tabella delle "liquidazioni" ricevute dai consiglieri regionali che non sono stati rieletti in questa legislatura.
Da ragazzo impegnato in politica, probabilmente uno tra i pochi rimasti, e consigliere comunale di una comunità di circa 18mila anime, Cadoneghe, sono rimasto mortificato alla lettura di quelle cifre, letteralmente mortificato. Se è questo l'esempio che la politica e i politici di oggi vogliono dare ai veneti, penso che mai e poi mai i cittadini torneranno alle urne mossi da sentimenti di entusiasmo e fiducia.
Novantamila euro di liquidazione, dopo dieci anni di consiglio a ottomila cinquecento euro netti al mese, sono totalmente insensati. Non immeritati, insensati. Sfido chiunque a trovare ragione in questa buona uscita, una buona uscita talmente generosa da far invidia a quelle di affermati manager di aziende che in questi dieci anni hanno inciso più del Consiglio Regionale. Perchè diciamoci la verità, Direttore: non credo che in questi ultimi dieci anni il Consiglio Regionale abbia dato prova di azioni legislative talmente alte o lungimiranti da meritare queste cifre.
Visto il quadro economico e sociale fa male leggere questi numeri. Fa ancora più male leggerli in questo preciso momento storico in cui una parte del Veneto è in ginocchio e di quei soldi ne avrebbe maledettamente bisogno.
Caro direttore, la politica del "presente" anche oggi ha tradito il "futuro" dei giovani e di chi ancora crede nell'impegno pubblico come servizio e non come professione. Non lo meritiamo noi ragazzi, non lo meritano le centinai di volontari che sono andati a spostare macerie a Dolo e Mira, non lo merita chi dopo cinquant'anni di lavoro ha ricevuto una liquidazione quindici volte minore a quelle emesse dalla Regione ai suoi consiglieri.
Andrea Rozzato
Cadoneghe Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino