Xi Jinping a Roma, il presidente cinese è atterrato a Fiumicino

Il Boeing dell'Air China con a bordo il presidente cinese Xi Jinping è atterrato all'aeroporto di Fiumicino. Blindata, a Roma, la zona attorno al Parco dei...

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Il Boeing dell'Air China con a bordo il presidente cinese Xi Jinping è atterrato all'aeroporto di Fiumicino. Blindata, a Roma, la zona attorno al Parco dei Principi, l'albergo ai Parioli in cui da stasera alloggerà il presidente, in visita per due giorni nella Capitale. Strade transennate e un grosso spiegamento di forze dell'ordine stanno presidiando l'area a ridosso di Villa Borghese. Una prima delegazione è già arrivata all'albergo scortata dalle forze dell'ordine.


Non c'è solo la volontà di migliorare l'interscambio commerciale tra Cina e Italia, favorendo anche gli investimenti diretti tra i due Paesi. Una parte importante del confronto tra le società italiane e quelle cinesi, che accompagnerà la visita, punta a favorire la cooperazione verso Paesi terzi. L'obiettivo è quello di unire le forze e condividere strategie finanziarie, commerciali e imprenditoriali in altre aree. Solo sabato si potrà scoprire in concreto quale strade percorrerà il confronto, ma le indiscrezioni parlano di quattro Paesi al centro di questa strategia: l'Egitto, il Kazakhstan, la Georgia e l'Azerbaijan.

L'appuntamento per consentire ad imprenditori e finanzieri di intrecciare contatti e definire gli accordi che saranno poi presentati il giorno successivo a Villa Madama è quello del Business Forum, che si terrà domani a Palazzo Barberini mentre il presidente Xi inizia il suo tour romano. A dare l'avvio ai lavori saranno per l'Italia il vice premier Luigi Di Maio, seguito dagli interventi del presidente dell'Agenzia Ice, Carlo Ferro e dalla vice presidente per l'internazionalizzazione di Confindustria, Licia Mattioli.

Per la Cina interverranno il vice segretario generale del National Development Reform Commission, Ren Zhiwu, il vice presidente della Bank Of China, Lin Jingzhen, e il vice presidente della China Investment Corporation, Tu Guangshao. Poi si darà l'avvio ai tavoli. Ce ne saranno quattro in contemporanea che affrontano le possibili aree di cooperazione da realizzare in altri Paesi: i trasporti e le infrastrutture; l'energia; la manifattura; gli strumenti finanziari.

Nei diversi panel saranno illustrate le «success stories» di collaborazione tra imprese di Cina e Italia - da Eni a Enel, da Snam alla Danieli, da Todini a Cotonificio Albini, fino alla Bracco Imaging - e la presentazione delle banche, con Unicredit e Intesa sul fronte italiano. Facile immaginare che saranno le stesse che annunceranno un ampliamento delle partnership. Indiscrezioni parlano anche di intese con Ansaldo Energia o nel settore del turismo che potrebbero coinvolgere anche l'Adr, Trenitalia, il Museo Ferrari e Confindustria Alberghi. Ma anche i relatori cinesi al Business Forum saranno di rilievo.


Oltre ai rappresentanti istituzionali dell'agenzia statale National Development and Reform Commission (Ndrc), della Bank of China e della China Investment Corporation, ci saranno anche i vertici di colossi come la State Grid of China, presente con un 35% in Cdp Reti, e del potente fondo sovrano cinese Silk Road Fund, azionista tra l'altro di Pirelli e della Società Autostrade.
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Il Gazzettino