«Aiuto!!», una sola parola scritta su un foglio a quadretti del diario del figlio di 4 anni. È la richiesta d'aiuto di Juliana Aguilar, una ecuadoriana di...
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Incinta di 9 mesi va in ospedale per forti dolori: dimessa, dopo 2 ore perde il bimbo
La ragazza è stata liberata proprio grazie a quel biglietto, passato a una vicina di casa attraverso la finestra al piano rialzato. La storia inizia da lontano, la 23enne ha raccontato ai militari di subire le violenze dal 2015, ovvero da poco dopo l'inizio della loro relazione. Risulta, infatti, che il peruviano l'abbia aggredita già 4 anni fa, quando Juliana era incinta di 4 mesi del loro bambino. Eppure non ha mai trovato il coraggio di denunciarlo per timore di reazioni. Ormai costantemente la ragazza subiva pestaggi da parte del compagno, spesso ubriaco. Anche per questo aveva provato ad allontanarlo definitivamente ma lui non accettava la decisione e continuava a perseguitarla. La sera del 31 ottobre si è presentato alla sua porta, è entrato dopo averla quasi scardinata e, ubriaco, l'ha picchiata e violentata davanti al figlioletto. Il giorno dopo l'ha segregata in casa e la sera l'ha costretta a uscire con un gruppo di suoi amici ma non l'ha mai persa di vista per evitare che lei potesse chiedere aiuto.
Rientrati in casa, sempre ubriaco, l'ha spinta a terra, le è salito addosso mettendole un ginocchio sul petto e ha tentato di accoltellarla.
Il Gazzettino