Segregata e violentata dall'ex, scrive "aiuto" sul quaderno del figlio. E i carabinieri la salvano

Sabato 3 Novembre 2018
Segregata e violentata dall'ex scrive "aiuto" sul quaderno del figlio. E i carabinieri la salvano
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«Aiuto!!», una sola parola scritta su un foglio a quadretti del diario del figlio di 4 anni. È la richiesta d'aiuto di Juliana Aguilar, una ecuadoriana di 23 anni picchiata, violentata e maltrattata dall'ex compagno Albert Junior Gadea Torres, un autista peruviano di 29 anni che ieri è stato arrestato dai carabinieri in un appartamento di Corsico dove aveva segregato la giovane per due giorni.

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La ragazza è stata liberata proprio grazie a quel biglietto, passato a una vicina di casa attraverso la finestra al piano rialzato. La storia inizia da lontano, la 23enne ha raccontato ai militari di subire le violenze dal 2015, ovvero da poco dopo l'inizio della loro relazione. Risulta, infatti, che il peruviano l'abbia aggredita già 4 anni fa, quando Juliana era incinta di 4 mesi del loro bambino. Eppure non ha mai trovato il coraggio di denunciarlo per timore di reazioni. Ormai costantemente la ragazza subiva pestaggi da parte del compagno, spesso ubriaco. Anche per questo aveva provato ad allontanarlo definitivamente ma lui non accettava la decisione e continuava a perseguitarla. La sera del 31 ottobre si è presentato alla sua porta, è entrato dopo averla quasi scardinata e, ubriaco, l'ha picchiata e violentata davanti al figlioletto. Il giorno dopo l'ha segregata in casa e la sera l'ha costretta a uscire con un gruppo di suoi amici ma non l'ha mai persa di vista per evitare che lei potesse chiedere aiuto.



Rientrati in casa, sempre ubriaco, l'ha spinta a terra, le è salito addosso mettendole un ginocchio sul petto e ha tentato di accoltellarla.
Solo grazie alla prontezza dei riflessi di Juliana non è riuscito a ucciderla. La Aguilar lo ha tenuto a bada fino a quando si è addormentato, a quel punto ha scritto il messaggio di aiuto e il mattino successivo ha atteso alla finestra il passaggio di una vicina. Ha fatto cenno alla connazionale di fermarsi, le ha passato il foglio e la propria sim telefonica (il telefono era stato distrutto dall'uomo), dicendole di inserire la scheda nel cellulare e di chiamare sua madre per dirle che era in pericolo. Così ha fatto e successivamente sono stati avvertiti i carabinieri che intorno alle 12,30 del 2 novembre si sono presentati all'appartamento. Il peruviano ha negato ogni responsabilità dicendo di essere la vittima e che la madre di suo figlio (che ha anche una bambina di 8 anni da una relazione precedente) aveva tentato di accoltellarlo. Gadea Torres risulta disoccupato e ha un solo precedente proprio per maltrattamenti. «Per lui questo era niente - ha raccontato la Aguilar - Dovevo arrivare a non respirare più, così forse avrebbe capito». Il peruviano è stato arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti. Juliana, invece, è stata trasportata alla clinica Mangiagalli, ha una prognosi di 10 giorni. «Alle altre donne voglio dire solo una cosa: anche se dice che cambierà, non bisogna perdonare una persona violenta perché non cambierà mai» ha spiegato.
Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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