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NAPOLI - Vogliono capire cosa ha provocato un epilogo tanto amaro. Vogliono verificare eventuali responsabilità della morte di Vincenza Donzelli, la 43enne animatrice culturale deceduta la scorsa settimana dopo aver dato la luce al proprio figlio. Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Procura di Napoli a notificare un avviso di garanzia a carico del ginecologo Luca Zurzolo, nel corso di una inchiesta aperta con l’ipotesi di omicidio colposo. Tecnicamente si tratta di un avviso di conferimento di incarico per l’autopsia che è stata fissata martedì mattina, nel corso di un accertamento irripetibile. Si tratta di un atto dovuto, in una vicenda che va raccontata da una premessa: avvisi di garanzia e perizie di ufficio o di parte vanno considerati come un mezzo di verifica di una ipotesi investigativa e non come una sentenza di condanna a carico del professionista coinvolto.
Vincenza Donzelli, morta di parto a Napol
Vincenza Donzelli, la famiglia nel processo
Con la prima mossa della Procura, anche la famiglia di Vincenza Donzelli avrà modo di entrare formalmente nel processo, nominando i propri consulenti per partecipare all’esame autoptico. Assistiti dai penalisti Mario Ivan Esposito e Gaetano Inserra, i congiunti di Vincenza si affidano ora più che mai alle conclusioni investigative e alle indagini tecniche per dare una spiegazione al dramma accaduto pochi giorni prima di Ferragosto.
Vincenza Donzelli, le indagini
Ma torniamo alle ipotesi investigative.
Probabile che al centro del cono investigativo ci sia la decisione di trasferire la donna dalla Internazionale al Cardarelli. Questione di tempistica. Quante ore sono trascorse dall’insorgere del problema al ricovero al Cardarelli? È stato perso del tempo prezioso? Domande di rito, in uno scenario investigativo che attende - al di là delle evidenze tecniche che emergeranno - anche la versione dei diretti interessati. E sono proprio le testimonianze che verranno raccolte a rappresentare l’altro aspetto di questa vicenda. Restiamo a quanto emerso in questi giorni, proprio dal racconto di chi ha trascorso gli ultimi mesi accanto a Vincenza.
Vincenza morta di parto, il dolore del compagno
Due giorni fa, è stato il compagno di Vincenza a raccontare l’assoluta serenità che ha scandito i nove mesi di gravidanza di Vincenza. Andrea Cannavale, produttore cinematografico e figlio dell’indimenticato attore napoletano, ha raccontato a Il Mattino della recente vacanza trascorsa al mare assieme alla compagna e del clima di assoluta armonia che aveva scandito gli ultimi mesi di vita. Serenità che non faceva presagire un travaglio complicato con una fine tanto dolorosa per tutti. Possibile a questo punto che, dopo aver esperito le indagini tecniche, venga ascoltata anche la voce di chi può attestare questo scenario di assoluta normalità. «Vincenza - ha spiegato Andrea - era felice e desiderosa di conoscere nostro figlio, nulla lasciava presagire quanto ci è toccato». Anima di Galleria Borbonica, innamorata delle suggestioni di Napoli sotterranea, Vincenza ha lasciato il vuoto in chi ha avuto la fortuna di incontrare il proprio sorriso. Amava offrire della città il suo volto migliore, svelare ai turisti e ai visitatori le meraviglie rimaste sepolte da millenni e lentamente affiorate grazie al sacrificio e allo studio di persone dotate della sua sensibilità culturale. Per lei - ha spiegato Andrea - una fondazione culturale in grado di unire affinità elettive e impegno civile per la valorizzazione della Napoli velata.
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