Via Crucis al Colosseo, bagno di folla per Papa Francesco: «Vergogna per sangue innocente di donne, bambini e migranti»

Via Crucis al Colosseo, bagno di folla per Papa Francesco: «Vergogna per sangue innocente di donne, bambini e migranti»
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ROMA - «Vergogna per tutte le immagini di devastazione, di distruzione e di naufragio che sono diventate ordinarie nella nostra vita. Vergogna per il sangue innocente che quotidianamente viene versato di donne, di bambini, di immigrati e di persone perseguitate per il colore della loro pelle, oppure per la loro appartenenza etnica e sociale, e per la loro fede in te». E’ il grido di papa Francesco, nella sua invocazione al termine della Via Crucis al Colosseo


Prima gli auguri di Pasqua della sindaca Raggi, poi il saluto al cardinale Vallini. Papa Francesco con qualche minuto d'anticipo sulla tabella di marcia è arrivato al Colosseo per la Via Crucis. Migliaia di fiammelle accese illuminavano la sera. Si tratta di uno dei momenti più suggestivi della liturgia pasquale. Pochi minuti prima di uscire dal Vaticano il Papa aveva twittato sul suo profilo un pensiero che incoraggia la speranza anche nei momenti difficili. «O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte, e che l’amore eterno di Dio vince sempre».

 
Stavolta la Via Crucis è affidata alle meditazioni della biblista francese Pelletier in cui affiorano i drammi del mondo, sconvolto dalle guerre, dalle migrazioni, dalla fame. Le misure di sicurezza erano imponenti per il timore di attentati ma non hanno allontanato i fedeli che sono arrivati a decine di migliaia. Il cardinale Vallini ha portato la croce con laici e religiosi durante la prima stazione e l'ultima, poi il Papa alla fine ha parlato a braccio, riflettendo sul momento liturgico e sul momento presente.

La pia pratica ripercorre l’amore di Dio che muore sulla Croce per sconfiggere il male, oggi incarnato nei drammi delle guerre, dei migranti, delle famiglie lacerate e dei bambini violentati. Le stazioni descrivono i momenti della Passione di Cristo, secondo la narrazione dei Vangeli, attraverso la voce narrante della Pelletier. Il male che «lascia senza voce» e poi Dio che scende «nel profondo della nostra notte» umiliandosi per offrirci la sua misericordia. Nel testo preparato risuona anche l’invocazione dei monaci uccisi a Tibhirine, in Algeria nel 1996, dai fondamentalisti islamici. In questi testi risuona quella «tenerezza di Dio» tanta cara a papa Bergoglio.

A portare la croce sono stati anche una famiglia romana e alcuni disabili dell’Unitalsi, e religiosi di vari Paesi che papa Francesco visiterà  prossimamente, India, Africa, Egitto, Portogallo, Colombia. Due portatori di croce sono arrivati anche dalla Cina.


Imponenti le misure di sicurezza: tutta la zona, dai Fori Imperiali al Palatino, è stata interdetta al traffico e la fermata della metro chiusa alle 13. Il piano di sicurezza ha previsto attorno all’Anfiteatro Flavio due aree concentriche chiuse ad ogni tipo di mezzo, con varchi d’accesso e controlli attraverso metal detector.
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Il Gazzettino