Stupro di Rimini, assessora grillina: «Se lo taglino». Poi si scusa

Stupro di Rimini, assessora grillina: «Se lo taglino». Poi si scusa
Prima ha scritto il commento choc, poi ci ha ripensato e si è scusata. Movimento 5 Stelle nella bufera a Venaria, dopo che l'assessore al lavoro del comune torinese,...

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Prima ha scritto il commento choc, poi ci ha ripensato e si è scusata. Movimento 5 Stelle nella bufera a Venaria, dopo che l'assessore al lavoro del comune torinese, Claudia Nozzetti, commentando su Facebook il caso degli stupratori di Rimini, si è espressa così,: «Hanno fatto bene a richiamarseli, spero che li obblighino a tagliarselo uno con l'altro e a farglielo mangiare....i poverini fuggiti dalle guerre e bisognosi di accoglienza e affetto. In alternativa dateglieli in cura a casa della boldracchia...».


Dichiarazioni che hanno scatenato una bufera politica, fino a che la Nozzetti si è vista costretta a togliere il post incrimininato e a scusarsi, sempre su Facebook: «La problematica è sotto gli occhi di tutti e anima un senso di esasperazione e impotenza di fronte a istituzioni statali tiepide e incapaci. Il concetto è stato espresso con parole eccessive, forti e inadeguate, condivise più su una scia emotiva che razionale».

Per poi giustificarsi: quello è un profilo privato e non rappresenta il ruolo istituzionale, «che soltanto parzialmente investe la mia vita, fatta al di sopra di tutto di quotidianità e problemi emotivamente vissuti che vanno ben oltre la semplice necessità di apparire. Al netto di ogni necessità, il commento proprio per le parole espresse è da censurare. Auspico in ogni caso una svolta nell'intraprendere azioni atte a tutelare indistintamente tutti».
 

Tra le molte reazioni stizzite e di condanna per le frasi di Nozzetti, soprattutto per l'appellativo dato alla presidente della Camera, c'è anche chi le esprime solidarietà. Molte le persone che sui social le hanno espresso vicinanza, «mi hanno fatto molto piacere» ha detto ancora l'assessore.


Il caso Nozzetti è solo l'ultima di una lunga serie di gaffe social seguite al caso degli stupri di Rimini. Matteo Camiciottoli, sindaco leghista di Pontivrea (Savona), si è dimesso da coordinatore della Consulta regionale dei piccoli comuni liguri, dopo che aveva scritto su Facebook: «Potremmo dare gli arresti domiciliari agli stupratori di Rimini a casa della Boldrini, magari gli mettono il sorriso».  



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Il Gazzettino