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Il volume teologico destinato inizialmente ad un pubblico cattolico si è trasformato in 48 ore in un caso editoriale di rara potenza anche perché non si era mai visto uno scontro di questo livello tra i due Papi. Imbarazzi, accuse, sospetti, denunce incrociate. Il segretario del Papa emerito, monsignor Georg Gaenswein, cercando di salvare capra e cavoli, ha imputato al cardinale Sarah di essere scorretto per non avere fatto vedere a Ratzinger le bozze del libro e, soprattutto, la copertina sulla quale appaiono i nomi a caratteri cubitali dei due autori.
Don Georg in tarda mattinata ha fatto sapere che «il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l’uso che voleva. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah». Il risultato di questa frittata è che per togliere dall’imbarazzo Papa Francesco è stato deciso di togliere dal libro il nome di Ratzinger. «Su indicazione del Papa emerito ho chiesto a Sarah di contattare gli editori pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall’introduzione e dalle conclusioni».
PASTICCIO
Fatto sta che il 20 settembre Ratzinger lo rassicura di avere avviato il lavoro. «Mi aggiunse che me lo avrebbe trasmesso quando la traduzione in in italiano sarebbe stata completa». Ratzinger nonostante i quasi 93 anni è perfettamente lucido, anche se scrive poco per via della vista debole; preferisce dettare i suoi pensieri al segretario o alla segretaria. Il 12 ottobre il cardinale Sarah riceve finalmente il plico confidenziale contenente l’elaborato del Papa emerito. Il mese successivo al monastero arriva la prima bozza del libro con i due testi e, precisa Sarah, il 19 novembre si decide di comune accordo la copertina, una introduzione e una conclusione comuni. Il 25 novembre Ratzinger gli dà l’ok. «Da parte mia sono d’accordo che le testo sia pubblicato nella forma che lei ritiene ha previsto». Era il semaforo verde tanto atteso. Poi l’anticipazione del Figaro, il precipitare delle cose davanti all’incalzare della polemica e alle tifoserie pro-Ratzinger o pro-Bergoglio sempre più radicalizzate. Una sorta di resa dei conti. Sarah ieri era visibilmente affranto. «Perdono sinceramente coloro che mi stanno calunniando o che mi vogliono contrapporre a Papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto XVI resta intatto e la mia filiale obbedienza a Francesco assoluta». Papa Francesco non ha finora fiatato. Alla messa mattutina di Santa Marta ha però concentrato la sua attenzione - lamentandosi - sul male che fanno «i cristiani incoerenti e i pastori schizofrenici».
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Il Gazzettino