Umbria, morti sulle strade 4 giovani nella notte. Il dramma di Ana, perseguitata dai bulli

Incidente stradale mortale nella notte tra sabato e domenica anche a Gubbio: morto il conducente

Tre delle quattro giovani vittime degli incidenti avvenuti nella notte tra sabato e domenica. Sopra Alessio Gigli, Nika Myshko e Ana Tuja
PERUGIA Julio Cesar, il più grande, di 28 anni. Ana, la più piccola, di 15. E ancora Alessio, 26 anni, e Nika, di sedici. Sono la conta scioccante di una notte di...

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PERUGIA Julio Cesar, il più grande, di 28 anni. Ana, la più piccola, di 15. E ancora Alessio, 26 anni, e Nika, di sedici. Sono la conta scioccante di una notte di sangue lungo le strade dell’Umbria. E che purtroppo potrebbe non essere finita. Perché a lottare tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia c’è un altro ragazzo, di 22 anni, fratello della vittima più piccola. La quindicenne Ana Tuja, un anno fa vittima di baby bulle, presa a schiaffi e calci prima all’esterno di un condominio di Perugia e poi nel bagno di un fast food cittadino. Quei due video di violenza, e indifferenza di tanti ragazzini che avevano assistito senza muovere un dito per aiutarla, erano diventati virali sui social fino ad essere un caso nazionale. Violenze che per lei erano significate danni vertebrali e mesi di sofferenze. 


Giovani vite spezzate in quattro ore, tra la mezzanotte di sabato e le quattro di domenica mattina, in due distinti incidenti. Uno sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle all’altezza dello svincolo di Torricella, lungo le sponde del Trasimeno, in cui sono morte tre delle quattro vittime e per il quale c’è un ragazzo di 20 anni indagato per omicidio stradale. L’altro a Gubbio lungo la variante della statale Pian d’Assino, una delle strade più pericolose della regione.


LO SCHIANTO
Ana è sul sedile posteriore di una vecchia Ford Fiesta assieme all’amica Nika Myshko, 16 anni. Perugine, di origine romena una e ucraina l’altra, frequentano una scuola cittadina di formazione professionale. Davanti, sul sedile del passeggero siede il fratello di Ana mentre alla guida c’è Julio Cesar Vera Quinonez, 28enne nato in Ecuador e residente a Perugia. Nel suo recente passato una condanna per violenze nei confronti della fidanzata. Stanno tornando in città dopo una serata a ballare in un locale nella zona di Passignano sul Trasimeno. 


Sono quasi le quattro quando l’auto condotta dal 28enne si scontra con una Golf condotta da un ventenne di Città di Castello. La dinamica è ancora in corso di approfondimento da parte dei carabinieri della stazione di Magione, coordinati dal procuratore capo Raffaele Cantone e dal sostituto Paolo Abbritti, ma le due auto si tamponano prima che la Fiesta finisca la sua corsa contro il guard rail dello svincolo di Torricella, sfondandolo e ribaltandosi in un terreno sottostante. 


Il ragazzo alla guida dell’altra auto, in macchina assieme a un amico, allerta immediatamente i soccorsi. Carabinieri, vigili del fuoco, 118 e personale Anas arrivano con la massima velocità, ma per tre dei quattro ragazzi non c’è nulla da fare. Sono già morti. Mentre parte la corsa disperata in ospedale per il quarto passeggero dell’auto (le sue condizioni sono gravissime tra fratture multiple al cranio, contusioni polmonari e frattura della milza) gli investigatori sentono i due testimoni. «Mi ha tagliato la strada, non potevo evitarlo» è sostanzialmente quello che dice il ragazzo alla guida della Golf ai carabinieri. Insomma, una manovra pericolosa da parte del conducente della Fiesta che, mescolata alla velocità, fa finire l’auto dritta contro il guard rail. Ipotesi che dovrà essere sostanziata da tutti gli accertamenti disposti dalla procura e che confluiranno, assieme ai risultati dell’autopsia sul corpo di Julio Cesar Vera Quinonez, nel fascicolo aperto per omicidio stradale. E nel quale figura inevitabilmente al momento proprio il nome del ventenne alla guida della Golf.


IL MALORE 
Quando la Fiesta con i quattro ragazzi a bordo finisce nel terreno sotto il raccordo, l’Umbria ha già pianto una giovane vittima della strada. Alessio Gigli, 26enne di Gubbio, sta tornando a casa dai genitori nella frazione di San Marco dopo aver riaccompagnato la fidanzata a casa a Sigillo. È mezzanotte e tra poche ore dovrà svegliarsi per partecipare a una gara in moto a Jesi. Elettricista per una ditta di Umbertide, Alessio è protagonista dell’Italian Cup, il campionato italiano di pit bike 12 pollici e come tutti gli eugubini appassionato della festa dei Ceri. Ma a quella gara Alessio non ci arriverà mai: la sua auto, lungo la variante della statale Pian d’Assino, sfonda il guard rail all’altezza di una rotonda finendo ribaltata nella strada sottostante. L’ipotesi al momento privilegiata è che Alessio possa essere stato vittima di un malore.
Michele Milletti

 

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Il Gazzettino