Tragedia a Parigi, trovato morto il ristoratore Alessandro Carnevali

Il ristorante DWhite di Viterbo
All'indomani, avrebbe preso il volo per tornare a casa. Aveva lasciato Viterbo quasi quattro anni fa per trasferirsi a Parigi. E proprio nella abitazione della ville...

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All'indomani, avrebbe preso il volo per tornare a casa. Aveva lasciato Viterbo quasi quattro anni fa per trasferirsi a Parigi. E proprio nella abitazione della ville lumière dove viveva da tempo, lo hanno ritrovato morto. La tragedia è stata scoperta mercoledì notte: Alessandro Carnevali, storico proprietario del D-White, il ristorante di piazza delle Erbe, è deceduto nel suo appartamento. Ancora non chiare le cause: si pensa a un malore, probabilmente infarto o ictus, che lo avrebbero stroncato nonostante avesse 45 anni. Ma per stabilire cosa gli sia successo al di fuori di ogni dubbio, considerate le circostante le autorità francesi hanno disposto l'autopsia sul suo corpo.


Carnevali, molto conosciuto nel capoluogo della Tuscia come imprenditore della ristorazione, per anni ha gestito il locale in centro. Poi, il trasferimento nella capitale francese per tentare di esportare la cucina made in Italy. Tre i locali che era riuscito ad aprire, di cui uno nel XII arrondissement, ad appena 500 metri dalla rue de Charonn dove nel 2015 si è consumata una delle sparatorie più sanguinose di Parigi, dopo l'attacco terroristico al Bataclan. Di quella notte, aveva raccontato agli amici.

Ma, nonostante gli affari lo trattenessero per gran parte dell'anno in Francia, appena poteva tornava nella sua città d'adozione - era di origini marchigiane - dove vivono i genitori, l'ex moglie e il figlio. Anche poche settimane fa era stato visto in giro per la città. Inoltre, fonti vicine alla figlia assicurano che giovedì aveva un biglietto prenotato per tornare a Viterbo. Ma su quell'aero non è mai salito. L'intenzione della famiglia sarebbe quella di celebrare i funerali proprio nel capoluogo. Nulla, però, è ancora definito. Prima si attendono i risultati dell'esame autoptico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino