Covid, ammalarsi a Natale: medico di base assente e nessuna indicazione

Covid, ammalarsi a Natale: medico di base assente e nessuna indicazione
«Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se una persona anziana sola si fosse trovata al mio posto». Francesco (nome di fantasia), di Perugia, passerà il...

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«Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se una persona anziana sola si fosse trovata al mio posto». Francesco (nome di fantasia), di Perugia, passerà il Natale da solo, perché positivo. «Giovedì scorso ho cominciato a tossire, una tosse che non passava. Ho sperato fosse una normale influenza ma ho  pensato che fosse giusto fare il tampone, anche se ho 30 anni e ho già fatto due dosi di vaccino. Ero in attesa per fare la terza dose a gennaio. Le mie preoccupazioni erano fondate, purtroppo: il tampone salivare è risultato positivo. Ho fatto poi il tampone in farmacia, anche quello positivo. Così ho chiamato il medico e la Asl e mi è stato detto di andare a fare il tampone all'hub di Santa Lucia. Così, nonostante due test risultati positivi, nonostante sintomi influenzali e una tosse persistente,  sono dovuto uscire di casa. Ho chiamato il numero verde e mi è stato detto di andare al centro tamponi molto presto, per evitare code. Nessuna prenotazione, niente. Sono arrivato ll'hub alle 7.25 del mattino». In realtà Francesco è arrivato in fila a quell'ora e «nonostante fosse presto, ho aspettato due ore prima di poter fare il tampone. Chi è arrivato alle 9 del mattino è stato costretto a fare quattro ore di fila».

I problemi, dopo le code per fare il tampone, non si sono risolti. «L'unica cosa positiva di tutta questa vicenda è che i risultati del test mi sono arrivati nel giro di qualche ora. Per il resto, da quando ho fatto il tampone, sono diventato un invisibile. Continuo ad avere la tosse ma nessuno mi ha visitato, non so se devo prendere farmaci o meno. Questi giorni sono festivi e pre festivi e il mio medico di base non c'è, nessuno mi sa dire cosa devo fare. Non ho avuto indicazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti, quindi sto collezionando i sacchi in casa. Soprattutto, nonostante le autorità sanitarie sappiano che sono positivo, nessuno mi ha chiamato per il tracciamento. Lo sto facendo da solo, contattando i colleghi e le persone che ho incontrato nei giorni scorsi. Sinceramente mi chiedo cosa sarebbe successe se in una situazione simile si fosse trovata una persona anziana, con meno capacità di spostarsi e di essere autunomo. E quanti altri "invisibili" nella mia situazione ci sono? Dopo due anni di pandemia non abbiamo ancora imparato niente?».

 

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Il Gazzettino