È terminata ad Albacete, in Spagna, la fuga di Enzo Costanza, il papà torinese scappato martedì scorso col figlio neonato. La polizia spagnola lo ha fermato in un centro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E, questa mattina, la telefonata - prima e unica da quando si era allontanato - alla moglie: «Tranquilla, ti riporto il bambino. Io, poi, non so cosa farò...». Pochi secondi, ma sufficienti per rintracciare il cellulare e permettere ai carabinieri del Comando Provinciale di Torino, che hanno coordinato le ricerche, di stringere il cerchio attorno all'impiegato di 39 anni e al figlioletto. In stato confusionale, il padre non ha opposto resistenza ed è stato trattenuto in commissariato, inizialmente non in stato di fermo.
«Perdono mio marito per quello che ha fatto: è un buon padre e ha trattato bene nostro figlio». Così Stefania C. al suo arrivo ad Albacete, in Spagna, dove ha riabbracciato il figlio di 17 giorni con cui il marito, Enzo Costanza, era fuggito martedì. L'uomo è stato arrestato. «Spero stia bene», si è limitata ad aggiungere la donna.
Il provvedimento di «detencion» è stato disposto in serata, al termine di un lungo interrogatorio durante il quale, secondo quanto appreso, non ha dato risposte esaustive. Nè ha saputo spiegare dove fosse diretto. Forse in Portogallo al Santuario di Fatima, una meta religiosa per questo impiegato diventato negli ultimi mesi - secondo quanto riferito da alcuni conoscenti - molto religioso. Secondo il codice penale spagnolo, Costanza verrà sottoposto a processo per direttissima. Già domani comparirà davanti a un giudice del tribunale di Albacete, che dovrà decidere se convalidare l'arresto - e stabilire l'entità della pena - oppure scarcerarlo, mentre in Italia resta indagato per sottrazione di minore dalla procura di Torino, che ha aperto un fascicolo affidato al pm Valerio Longi.
«Non c'è stata alcune violenza sul bambino, che è stato trattato bene», ha riferito il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Arturo Guarino, che in una conferenza stampa ha ricostruito la folle corsa dell'uomo.
Il Gazzettino