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Un boato, alle 9 di mattina, alla periferia nord di Torino, vicino a uno dei fiumi della città, la Stura di Lanzo. Una deflagrazione, probabilmente causata dalla fuga di gas da una bombola a gpl, e poi il crollo di una palazzina, sventrata. Sotto le macerie sono rimaste quattro persone, tre adulti e un bambino di 4 anni. Per il piccolo, Aron, di origini albanesi, non c'è stato nulla da fare, anche se i soccorsi sono stati tempestivi. Quando è stato estratto da cumuli di mattoni e travi distrutte il suo cuore aveva già cessato di battere, inutili tutti i tentati di rianimarlo. La mamma, 34 anni, è stata portata in ospedale, al Cto. Le sue ferite non sono gravi ma non avrà più il suo bambino. Il padre e marito, invece, non era in casa al momento dello scoppio. Ricoverati anche due uomini, il più grave, un romeno di 22 anni, ha ustioni di secondo e terzo grado sul 50% del corpo. Al Cto anche un altro giovane, con traumi al cranio e al bacino. Entrambi sono in prognosi riservata.
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Crollo palazzina, le indagini
Le indagini dovranno ora appurare le cause dello scoppio nella palazzina, decorosa e di costruzione abbastanza recente, in un'area, in strada Bramafame, dove depositi e aziende artigianali si alternano alle abitazioni, molte delle quali però non sarebbero ancora allacciate alla rete di gas metano. In una di queste, separata da un cortile da un'altra casa, che ora ha qualche tegola divelta dal tetto dallo spostamento d'aria, è stato l'inferno. «Ho sentito una bomba - racconta un giovane operaio straniero, che si è dato da fare come primo soccorritore - stavo lavorando vicino a quella casa e sono corso subito per dare aiuto. Ho tolto qualche mattone, c'era un uomo tutto bruciato».
Il bimbo trovato morto dopo due ore di ricerche
Lo scoppio e il successivo crollo hanno risparmiato solo una parte della casa, a due piani.
Sul tragico scoppio sono intervenuti anche i principali candidati sindaco di Torino. «Un dolore immenso per il piccolo Aron - le parole di Stefano Lo Russo (centrosinistra) - Grazie ai soccorritori, sempre pronti a mettere a rischio la propria vita per gli altri». Paolo Damilano (centrodestra) mette l'accento sulla questione sociale: « Quando diciamo che la città non deve lasciare indietro nessuno parliamo anche di queste situazioni. Troppe persone vivono ancora in condizioni estreme». Cordoglio da Valentina Sganga, candidata sindaca M5s, «per il piccolo Aron, strappato alla vita e all'amore dei suoi cari. Siamo vicini alle famiglie dei feriti e grati ai vigili del fuoco e a chi ha prestato soccorso».
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