Thyssen, il pg di Torino: «I manager tedeschi sconteranno la pena in carcere»

Thyssen, il pg di Torino: «I manager tedeschi sconteranno la pena in carcere»
Non sono previste soluzioni alternative al carcere per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi della Thyssen condannati in via definitiva in Italia per il rogo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non sono previste soluzioni alternative al carcere per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi della Thyssen condannati in via definitiva in Italia per il rogo che nel 2007 costò la vita a sette operai impiegati nello stabilimento torinese del gruppo. Lo ha annunciato il procuratore generale di Torino che nei giorni scorsi ha interpellato sulla vicenda EuroJust, unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea, precisando che l'esecuzione della pena è imminente.


Confermata Ceo di ThyssenKrupp Martina Merz, prima donna a capo del colosso dell'acciaio

Thyssen, verso arresto i dirigenti tedeschi: «Sentenza eseguibile». Loro impugnano la decisione

A carico dei due manager il tribunale di Essen aveva dichiarato esecutive le pene ma le aveva adeguate al diritto tedesco che in questi casi prevede una detenzione massima di 5 anni. I due manager avevano fatto ricorso che, però, lo scorso 23 gennaio era stato respinto dal tribunale regionale superiore di Hamm in Germania. L'esecuzione della pena che avrebbe già dovuto essere avviata ed emessa lo scorso marzo non è però ancora stata eseguita a causa dei rallentamenti dovuti all'emergenza coronavirus. «Ad attendere i due manager - ha spiegato Saluzzo - ci sarà il carcere poiché non sono previste misure alternative. La libertà vigilata è prevista solo dopo aver scontato metà della pena mentre dopo i due terzi esistono misure alternative a cui i due manager potrebbero accedere».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino