Terremoto di magnitudo 3.1 ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), nel cratere sismico marchigiano del 2016, alle 12.50. Il sisma arriva a 4 anni esatti (domani l'anniversario)...
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Alle 12.50 di oggi la scossa da 3.1 avvertita dalla popolazione anche ad Ascoli Piceno (circa 15 km da Acquasanta Terme) ma che non ha causato danni; poi una seconda più lieve, 2.5, due minuti dopo, seguita da altre undici di magnitudo compresa tra 0.9 a 1.4, l'ultima alle 14:17.
«La situazione è ancora pessima, siamo messi malissimo. Ho notato che in questi ultimi sei mesi, con l'arrivo del nuovo commissario, si sta lavorando tanto e si sta cercando di arrivare a dare quella dignità ai nostri territori. Sia nell'accelerazione della ricostruzione, sia per un rilancio economico dei territori perché è difficile continuare a vivere qui. Zone martoriate dal sisma, dove l'economia purtroppo latita. Ma non basta. Forse i comuni piccoli che portano pochi voti non interessano ai politici».
È triste il bilancio del sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni a 4 anni dal sisma che ha distrutto il Centro Italia. Alle 3.36 del 24 agosto 2016 il violento terremoto che ha infranto i sogni delle popolazioni di quei comuni, portando con sé morti, distruzione e dolore. E Acquasanta Terme, piccolo comune di poco più di 2000 abitanti in provincia di Ascoli Piceno, è uno di questi. «I miei cittadini sono degli eroi - racconta all'Adnkronos Stangoni - perché vogliono rimanere qui, perché amano la loro terra. Però è ovvio che poi subentrino situazioni di scoramento e tristezza. Cerchiamo di farli restare, ma il rischio grande è di uno spopolamento generale. Se i tempi della tanto promessa ricostruzione post sisma continueranno ad essere così lunghi, sempre che ci sarà, è inevitabile. Questo crea e creerà problemi anche demografici, a livello anche di scuole». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino