Terremoto nelle Marche, scossa di 3.1 nei luoghi del sisma del 2016: «Siamo stati abbandonati»

Sabato 22 Agosto 2020
Terremoto ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno): magnitudo 3.1, poi sciame sismico
Terremoto di magnitudo 3.1 ad Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), nel cratere sismico marchigiano del 2016, alle 12.50. Il sisma arriva a 4 anni esatti (domani l'anniversario) di distanza dal drammatico terremoto che causò oltre 280 morti tra Lazio, Marche e Umbria. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma non ha causato danni attorno all'epicentro, a 4 km dalla cittadina e a 20 km di profondità. La scossa è stata seguita da altre 12 scosse con epicentro a 4-5 km da Acquasanta Terme, tra i 18-20 km di profondità.

Alle 12.50 di oggi la scossa da 3.1 avvertita dalla popolazione anche ad Ascoli Piceno (circa 15 km da Acquasanta Terme) ma che non ha causato danni; poi una seconda più lieve, 2.5, due minuti dopo, seguita da altre undici di magnitudo compresa tra 0.9 a 1.4, l'ultima alle 14:17.
Nessun danno segnalato o chiamate, per informazioni o interventi particolari, ai vigili del fuoco di Ascoli Piceno che sono stati però 'avvisatì dal Centro operativo nazionale dopo la prima e più forte scossa di oggi.


«La situazione è ancora pessima, siamo messi malissimo. Ho notato che in questi ultimi sei mesi, con l'arrivo del nuovo commissario, si sta lavorando tanto e si sta cercando di arrivare a dare quella dignità ai nostri territori. Sia nell'accelerazione della ricostruzione, sia per un rilancio economico dei territori perché è difficile continuare a vivere qui. Zone martoriate dal sisma, dove l'economia purtroppo latita. Ma non basta. Forse i comuni piccoli che portano pochi voti non interessano ai politici».

È triste il bilancio del sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni a 4 anni dal sisma che ha distrutto il Centro Italia. Alle 3.36 del 24 agosto 2016 il violento terremoto che ha infranto i sogni delle popolazioni di quei comuni, portando con sé morti, distruzione e dolore. E Acquasanta Terme, piccolo comune di poco più di 2000 abitanti in provincia di Ascoli Piceno, è uno di questi. «I miei cittadini sono degli eroi - racconta all'Adnkronos Stangoni - perché vogliono rimanere qui, perché amano la loro terra. Però è ovvio che poi subentrino situazioni di scoramento e tristezza. Cerchiamo di farli restare, ma il rischio grande è di uno spopolamento generale. Se i tempi della tanto promessa ricostruzione post sisma continueranno ad essere così lunghi, sempre che ci sarà, è inevitabile. Questo crea e creerà problemi anche demografici, a livello anche di scuole».
Ultimo aggiornamento: 16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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