Nove arresti (6 in carcere e tre ai domiciliari) per il nuovo stadio della Roma a Tor Di Valle. Tra le persone arrestate ci sono l'imprenditore Luca Parnasi, in carcere...
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L'operazione dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma in esecuzione alla misura cautelare emessa dal gip di Roma nell’ambito dell’indagine coordinata dalla procura della Repubblica capitolina è scattata alle prime luci dell’alba quando mancano pochi giorni all'approdo in Assemblea capitolina della maxi-variante urbanistica, un provvedimento che avrebbe dovuto concedere ai proponenti migliaia di cubature in più rispetto a quanto previsto dal Piano regolatore generale, in un'area, quella di Tor di Valle, a forte rischio inondazioni. Il M5S, che pure nella campagna elettorale del 2016 si era opposto a questa controversa operazione calcistico-immobiliare, avrebbe voluto portare la delibera in Aula Giulio Cesare entro fine luglio, in tutta fretta, insieme alla convenzione urbanistica, in modo da far iniziare i lavori entro fine anno, come hanno chiesto più volte i privati.
Solo nell'ultima settimana in Campidoglio sono arrivati 31 ricorsi e atti di opposizione contro la variante, una pioggia di carte bollate che ha denunciato rischi di speculazione per l'aumento delle volumetrie e delle superfici commerciali dell'«Ecomostro» di negozi e uffici che nascerebbe accanto allo stadio, ma anche i pericoli per l'incolumità degli spettatori per la «mancanza di vie di fuga» adeguate e per il fatto che la variante al Prg sarebbe stata votata prima della bonifica dell'area, «in contrasto con quanto previsto dalla legge con il Piano di assetto idrogeologico», hanno scritto i ricorrenti.
Il progetto dello stadio a Tor di Valle, nato nella passata consiliatura a guida centrosinistra, prevedeva originariamente un milione di metri cubi di cemento in un'area destinata dal Piano regolatore a un parco attrezzato; lo stadio avrebbe rappresentato appena il 14% delle cubature, tutto il resto sarebbe andato a negozi, uffici, alberghi e ristoranti. La nuova amministrazione 5 stelle a febbraio 2017 ha trovato un accordo con i privati e ha ridotto parzialmente le volumetrie - che comunque superano ampiamente i limiti del Prg - e ha sforbiciato anche diverse opere pubbliche previste a carico dei proponenti. La conferenza dei servizi a dicembre aveva avallato il progetto con una sfilza di prescrizioni e richieste di modifica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino