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NORCIA Tra le migliaia di persone ancora intrappolate tra burocrazia e ritardi, c’è chi viaggia controcorrente. Come Domenico Terenzi, ristoratore di Norcia, cui il sisma del 2016 ha distrutto la Trattoria a conduzione familiare, nel centralissimo Corso Sertorio, e l’abitazione, appena fuori le mura. Il verdetto dei tecnici, quando le scosse agitavano ancora la terra, era stato impietoso: “inagibilità E l1”, che nel gergo freddo e cinico della burocrazia indica il livello di danno più grave, quello per cui la ricostruzione stenta a partire. Domenico e la sua famiglia non si sono dati per vinti e, con caparbietà e coraggio, sono riusciti nell’impresa. In appena tre anni hanno rimesso a posto casa e in meno di sei mesi hanno riaperto la loro Trattoria dei Priori, delocalizzata nella zona dell’area industriale. Nessun aiuto esterno, solo tanta determinazione, che Domenico prova a ricondurre alla “buona sorte”. In realtà, senza perdere tempo o attendere le delocalizzazioni della Regione, ha trovato uno stabile agibile e ha subito fatto i lavori per trasferirci la Trattoria, che ha riaperto i battenti nella primavera del 2017, quando altrove si discuteva ancora di emergenza e massimi sistemi. “Rispetto all’80 per cento che era stato promesso inizialmente, ho ripreso appena il 30 per cento dei soldi spesi, ma sono contento della scelta fatta”. E la casa? “Siamo rientrati ormai da un anno. Siamo stati tra i primi a presentare il progetto e anche quando mi veniva consigliato di temporeggiare ho insistito perché si procedesse. Con la mia famiglia abbiamo inizialmente vissuto in tenda, poi nel camper prestatoci da parenti di Roma e infine in un garage. La nostra pratica è stata ferma circa un anno, poi a novembre 2018 è stato firmato il decreto che ha consentito a gennaio 2019 l’avvio dei lavori. A casa siamo rientrati nel giro di pochi mesi, a meno di tre anni dal sisma”
Il Gazzettino