È rientrato l'allarme a Siracusa per la scomparsa di una ragazzina di tredici anni, Marika, di cui si erano perse le tracce dalle 19 di ieri sera. È stata...
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Fortissima la felicità del padre adottivo: «È la prima volta che fa una cosa del genere. Non aveva mai manifestato intenzioni simili. Abbiamo subito valutato l'ipotesi che fosse andata dai genitori naturali. La polizia ha lavorato bene facendo tutto ciò che era possibile fare», ha aggiunto.
E un amico: «Sia lodato il cielo», «Evviva è stata ritrovata». Gira velocemente sui social network la notizia del ritrovamento della 13enne. Così come prima era scattato l'allarme e la paura adesso si registra felicità e commozione. Ma anche una richiesta da parte di un amico di famiglia tra i primi a dare l'allarme sui social: «Adesso che è finita cancelliamo tutto e togliamo la sua immagine dai nostri profili per tutelare la sua privacy e la sua intimità».
Una richiesta che non sarà facile da mettere in pratica.
La polizia sta inoltre cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto nelle ultime quattordici ore, da quando la tredicenne era scomparsa dalla Cittadella dello sport. Sta cercando di trovare conferme alla ricostruzione che Marika, terminata la lezione, abbia risposto al telefono cellulare e poi si sia allontanata salutando le amiche. Sembra che a Paternò sia stata rintracciata dai carabinieri su indicazione della coppia di professionisti siracusani che l'aveva adottata quattro anni fa.
La ragazza ieri pomeriggio era andata in piscina, presso la Cittadella dello Sport, dove da tempo segue lezioni di nuoto sincronizzato. E da allora non si avevano più avuto notizie. Secondo la descrizione fornita dai parenti, Marika indossava una maglietta blu, jeans e aveva un grosso borsone. Come raccontato dalle amiche, dopo averle salutate, si è allontanata a piedi. Disperati i genitori che in serata hanno atteso invano la figlia prima di raggiungere inutilmente la piscina. Secono alcune amiche la studentessa avrebbe parlato con qualcuno al telefono prima di scomparire: forse aveva un appuntamento. Il padre e la madre hanno lanciato appelli su Facebook.
La tredicenne frequenta la terza media di un istituto comprensivo siracusano. Gli investigatori della squadra mobile, hanno subito sentito le amiche, sia quelle del gruppo del nuoto sincronizzato che sono state le ultime a vederle, sia alcune compagne di classe. La polizia ha cercato anche di capire se potesse essere accaduto qualcosa a scuola, una lite o un brutto voto che abbia potuto sconvolgere la vita della minorenne. Al tempo stesso è finito sotto esame il tabulato telefonico del cellulare della ragazzina. I genitori hanno trascorso diverse ore con la polizia cercando di ricostruire qualche episodio fuori dal quotidiano che possa aiutare nelle ricerche.
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Il Gazzettino