Quest'anno vorrei....così i bambini sono chiamati a dare sfogo alla loro immaginazione, ai loro desideri. E ci si aspetta che, tra bambini, non ci siano troppe...
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Covid Scuola, la dedica dell'alunna alla maestra: «Vorrei abbracciarti ma non posso, c'è il coronavirus»
La segnalazione arriva dalla pagina Facebook “Educare alle differenze” che sottolinea come quella rappresentazione del bambino straniero appartenga ad “un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta” “Ancora una segnalazione sui libri di testo. Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nat* e cresciut* in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambin* arrivat* da poco che portano con sé le loro culture d’origine e che costruiscono in quelle classi nuove identità meticce fatte di incontri e reciproche contaminazioni. Bambin* che continuiamo attraverso rappresentazioni come questa ad additare come stranier*, come altro rispetto a una presunta normalità italica e a scimmiottare con un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta”. Il post in pochissimo tempo ha avuto centinaia di condivisioni e commenti con un tam tam social che si è diffuso a macchia d'olio: "è gravissimo", si legge tra i commenti, e ancora "nooo il libro di mia figlia, pover* piccol*, cosa sono costretti a leggere, loro che sono molto più avanti dei pregiudizi che gli propina questo libro" oppure "certo che gli stereotipi non moriranno mai" Ma c'è anche chi interpreta quella vignetta con "Un bimbo nella mia classe, straniero, non conoscendo la lingua ma desiderando ardentemente padroneggiarla, si esprimeva esattamente con queste parole. Non è razzismo. È un bambino che si sforza di comunicare nonostante le barriere".
Pareri discordanti ma per lo più critici che, in poco tempo, sono dilagati in rete e sono arrivati alla casa editrice in questione, il “Gruppo editoriale Raffaello”, che ha voluto esprimere il suo rammarico, scusandosi e assicurando che il messaggio rivolto ai bambini doveva essere di totale inclusione.
Il Gazzettino