Terremoto, «Scuola crollata, il Comune dichiarò lavori antisismici ma non li realizzò» `

Terremoto, «Scuola crollata, il Comune dichiarò lavori antisismici ma non li realizzò» `
dal nostro inviato AMATRICE Il comune di Amatrice poteva mettere in sicurezza la scuola elementare Romolo Capranica con pochi soldi in più già previsti e messi a...

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dal nostro inviato
AMATRICE Il comune di Amatrice poteva mettere in sicurezza la scuola elementare Romolo Capranica con pochi soldi in più già previsti e messi a bilancio. E invece rinunciò a dare seguito alla seconda parte della gara di appalto già assegnata. Da ieri sera c'è una informativa molto dettagliata sui fatti della scuola di Amatrice sul tavolo del presidente dell'Anac Raffaele Cantone e gli atti raccolti dagli uomini del Nucleo speciale Anticorruzione della Guardia di finanza spiegano l'aspetto peggiore di quella che avrebbe potuto trasformarsi in una strage di bambini: il crollo della scuola elementare di Amatrice si poteva evitare, e anzi i soldi per mettere in sicurezza l'edificio erano già stati stanziati. Il comune però ha evitato di spendere gli ultimi 160mila euro già messi a bilancio e per i quali la gara era già stata assegnata. E dunque, «l'adeguamento sismico» di cui si è parlato il giorno dell'inaugurazione, nel settembre del 2012, e che ancora cita il cartello di fronte all'edificio, non è mai stato completato.


LA VICENDA
L'informativa della Guardia di finanza ricostruisce i passaggi di un appalto le cui caratteristiche principali sono finite sui giornali più volte. Per ristrutturare la Capranica, nel 2012, il comune di Amatrice aveva raccolto da Miur, Regione e Provincia un totale di 711mila euro. Di soldi però ne furono spesi solo i primi 511. E' lo stesso imprenditore Gianfranco Truffarelli, titolare della Edilqualità, che ottenne i lavori dal consorzio Valori Scarl aggiudicatario dell'appalto, ad aver spiegato più volte che con quel finanziamento non gli fu chiesto il totale adeguamento sismico ma solo dei «miglioramenti sismici» effettivamente realizzati solo sulle due ali della scuola, non sul corpo centrale. Il sindaco Sergio Pirozzi non smentisce il punto tecnico ma ripete spesso: «Se qualcuno non ha lavorato a regola d'arte ci penserà la magistratura». C'è però un particolare che il sindaco evita di specificare e che invece è al centro dell'informativa delle Fiamme gialle: lo stanziamento del 2012 prevedeva fin dal principio che ai 511mila euro il comune potesse aggiungerne altri 160mila per ottenere il completo adeguamento sismico «senza passare per una nuova gara». Bastava usare quei soldi già stanziati, insomma, e la scuola sarebbe stata almeno formalmente sicura.

Invece, quella cifra non è mai stata spesa. Solo nel 2015 è stato assegnato un appalto più o meno analogo, ad un'altra ditta, ma i lavori quest'estate non erano ancora partiti.

Forse così si possono spiegare le parole del sindaco nel settembre 2012 quando tagliando il nastro tra autorità e insegnanti parlò di «adeguamento della vulnerabilità sismica» appena realizzato. E pure quel cartello che compare ancora oggi davanti al palazzo crollato (la foto è stata pubblicata ieri dal Messaggero) in cui si dice che nel 2012 fu finanziata una «massiccia opera di ristrutturazione dell'intero edificio, consistente soprattutto nell'adeguamento della vulnerabilità sismica con la fasciatura di tutti i pilastri con fibre di carbonio». Per ricostruire l'iter carte alla mano lo stesso Truffarelli si è impegnato a mandare questa mattina gli atti relativi alla gara alla procura di Rieti che indaga per disastro colposo. Il sindaco Pirozzi, invece, ha chiesto che gli accertamenti sulll'edificio si svolgano con un'incidente probatorio alla presenza delle parti.
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Il Gazzettino