Sardegna, muore per una trasfusione di sangue infetto: dopo quasi 30 anni il risarcimento di un milione di euro

Sangue per trasfusioni
Il risarcimento l'ha finalmente ottenuto. Ma lui, Salvatore Furesi, dipendente dell'Enel di Alghero, ora non c'è più. E' morto nel 2003 per un tumore al fegato preceduto da...

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Il risarcimento l'ha finalmente ottenuto. Ma lui, Salvatore Furesi, dipendente dell'Enel di Alghero, ora non c'è più. E' morto nel 2003 per un tumore al fegato preceduto da un'epatite C e da una cirrosi epatica contratte a causa di una trasfusione di sangue infetto. Era il 1988 e l'uomo era stato operato per un bypass al cuore all'ospedale di Sassari. Ma qualcosa non ha funzionato e nel suo corpo invece di entrare un flusso di vita è stato introdotto un siero che si è poi rivelato mortale. Erano gli anni in cui in Italia esplodeva lo scandalo degli emoderivati contaminati commercializzati da alcune aziende farmaceutiche.


Adesso saranno i familiari ad essere risarciti dal ministero della Salute che dovrà pagare quasi 1 milione di euro ovvero 960mila euro alla  moglie e ai suo tre figli, come ha anticipato La Nuova Sardegna. A deciderlo è stato il giudice monocratico del Tribunale di Cagliari Doriana Meloni. La causa era iniziata dallo stesso Salvatore quando era ancora in vita e culminata dopo la sua scomparsa nel 2009 nella citazione in giudizio del Ministero da parte del suo avvocato. 


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Il Gazzettino