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Bratislava (Slovacchia) – E' ormai evidente che l'aria che Papa Francesco respira al di fuori di Santa Marta ha un effetto indubbiamente energizzante. Arrivato al secondo giorno di viaggio, con un programma di impegni che resta intenso, articolato e pieno di celebrazioni e discorsi, il Papa sotto i riflettori dimostra di essersi ripreso piuttosto bene dalla operazione al colon subita agli inizi di luglio. Ad alcuni giornalisti che gli chiedevano come sta mentre entrava nella cattedrale di Bratislava, il Papa ha risposto ridendo: «Sono ancora vivo». L'energia Francesco la ha sfoderata anche successivamente davanti ad una vasta platea di vescovi, religiosi, suore.
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Papa Francesco in viaggio, la strigliata ai nunzi
E' con loro che ha avviato un discorso a braccio per stigmatizzare certi comportamenti da parte di vescovi e nunzi a suo parere a volte poco attenti ai sacerdoti. Ha così ricordato un aneddoto curioso, pur lasciando nell'anonimato i protagonisti: «vi dico una cosa successa tempo fa, la lettera di un vescovo che parlava di un nunzio. Diceva: Noi siamo stati 400 anni sotto i turchi e abbiamo sofferto poi 50 anni sotto il comunismo e abbiamo sofferto ma i 7 anni con questo nunzio sono stati peggiori degli altri due'».
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Papa, risate dai presenti
Il Papa, che ha suscitato con queste parole le risate di molti dei presenti, ha poi chiosato: «Delle volte mi domando: quanta gente può dire lo stesso del vescovo o del parroco? Senza libertà, senza paternità la cosa non va.
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Il Gazzettino