Yuri Guaiana, attivista dei diritti Lgbt e già Segretario dell'Associazione Radicale Certi Diritti, è stato arrestato a Mosca e poi rilasciato poche ore...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Guaiana era stato arrestato «per essersi recato presso la Procura Generale di Mosca a consegnare centinaia di migliaia di firme raccolte contro il trattamento che subiscono le persone gay in Cecenia», aveva spiegato su Facebook è il radicale e leader dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato.
«Ci hanno comunicato che siamo in detenzione amministrativa, non sappiamo cosa succederà adesso ma per ora ci stanno trattando bene e non c'è stata nessuna violenza», ha detto Guaiana raggiunto telefonicamente dall'Ansa nella caserma della polizia a Mosca dove era stato portato assieme ad altri 4 attivisti russi in seguito all'arresto.
Classe '74 e attivista per i diritti Lgbt, Guaiana nel 2011 è stato eletto vicepresidente del Consiglio di zona 2 di Milano nelle liste radicali e nel dicembre 2011 è stato nominato segretario nazionale dell'Associazione Radicale Certi Diritti, entrando così nella direzione di Radicali Italiani e nel Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Trasparito. Nel 2012 ha ideato la rubrica settimanale Fuor di pagina: la rassegna stampa dell'Associazione Radicale Certi Diritti che ha curato su Radio Radicale fino al 2013. Dall'ottobre del 2012 è anche blogger di Huffington Post Italia. Nell'ottobre 2013 è stato eletto membro del Board di ILGA-Europe, la branca europea dell'Associazione Internazionale di Gay e Lesbiche. Nel febbraio 2015 è stato quindi nominato coordinatore italiano dei membri individuali di ALDE Party, carica tenuta sino al dicembre 2015 quando l'ha lasciata in seguito all'elezione a membro della Steering Committee dei membri individuali di Alde Party.
Open Russia, l'organizzazione fondata dall'ex oligarca e capo della Yukos Mikhail Khodorkovsky fa sapere che anche quattro attivisti russi sono stati fermati dalla polizia mentre portavano alla procura generale di Mosca oltre due milioni di firme - raccolte in forma digitale - per chiedere l'apertura di un'indagine sulle presunte persecuzioni dei gay in Cecenia. Gli attivisti sono Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Nikita Safronov e Valentina Dekhtiarenko. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino