Dalla sinistra al M5s è ingorgo di piazze per protestare contro il Rosatellum e la fiducia posta dal governo sulla legge elettorale. Dal Pantheon a piazza Montecitorio...
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Tutti «in piazza per la democrazia e contro il Parlamento dei nominati» come ha dichiarato il coordinatore nazionale di Mdp, Roberto Speranza, e contro l'atto «eversivo» della fiducia, come condanna il M5s. I 5 Stelle contano proprio sull'indignazione della gente per cercare di affossare la legge. «Non si può fermare il corso della storia con una legge: credono di indebolirci invece finiranno per rafforzarci se saremo tanti e reagiremo» è l'appello del leader 5 Stelle Luigi Di Maio che nega però l'Aventino. «Noi dentro vuoi fuori: è il momento di fermare questa vergogna, pacificamente ma come popolo. Restate anche giovedì per il voto finale» perché «più faremo pressione in piazza, più quel voto segreto potrebbe far saltare la legge». Il Movimento è galvanizzato: i parlamentari dicono di essere pronti a qualsiasi tipo di protesta, a patto che sia pacifica. Anche davanti il Quirinale, «anche sui tetti se serve».
Ma il timore di poter essere infiltrati da qualche violento li porta a mettere le mani avanti: la parola l'ordine è «non cedere alle provocazioni».
Il Gazzettino