Una lite dentro alla discoteca. Forse uno sguardo o una parola di troppo. E una serata di divertimento che si è trasformata in tragedia. Un uomo, Giuseppe Galvagno, 50...
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L'uomo, imprenditore originario di Catania residente a Roma, era riverso a terra incoscente in un parcheggio e sarebbe morto poco dopo in ospedale. Avrebbe segni di colluttazione sul corpo e diverse ferite. Cinque addetti alla sicurezza della discoteca sono stati fermati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur, per la morte del 50enne. Nei loro confronti si procede - spiega la procura - per omicidio volontario.
Tutto è nato per degli apprezzamenti che l'uomo avrebbe fatto all'interno del locale nei confronti di una ragazza. Due addetti alla sicurezza lo hanno portato fuori e malmenato. Nel pestaggio si sono poi aggiunti altri tre buttafuori. L'inchiesta è affidata al sostituto procuratore Eleonora Fini in coordinamento del procuratore aggiunto Maria Monteleone.
Gli investigatori hanno ascoltato diverse persone per ricostruire quanto accaduto.
«E' importante valutare i racconti dei testimoni presenti sulla scena per capire cosa sia successo nel corso della serata», spiega Giuseppe Donnarumma, comandante del reparto operativo dei carabinieri. I carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia Eur infatti sono intervenuti intorno all'1.30 dopo aver ricevuto alcune segnalazioni. A quell'ora il locale era ancora aperto e c'era ancora diversa gente in strada.
«Conoscevo la vittima - racconta il proprietario del San Salvador Giancarlo Liberati - era venuto già due o tre volte. Era un tipo poco raccomandabile. Dava spesso fastidio alle donne e si vantava di aver spaccato una discoteca a Milano. Non so cosa sia successo, io stavo lavorando, ho visto solo questi due che litigavano, forse per una donna, e poi sono usciti dal locale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino