Sette fratelli attendono da due anni il risarcimento di un milione di euro per la morte della sorella ma l'ospedale ha le casse vuote e così, nonostante due sentenze...
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Dopo l'intervento la donna ha forti dolori addominali per l'intera notte, la mattina successiva si accerta un danno alla milza che ha determinato un'emorragia interna e lo stesso giorno, il 22 febbraio, si rende necessario un secondo intervento chirurgico. Il 18 aprile la donna è sottoposta ad un terzo intervento, questa volta una tracheotomia a causa del costante peggioramento delle condizioni complessive della paziente. Successivamente si decide lo spostamento in altre due strutture sanitarie di Roma, ma insorge anche una broncopolmonite: il 4 agosto la paziente muore dopo un «calvario» durato più di cinque mesi.
«Abbiamo avviato una causa civile presso il tribunale di Roma rivolgendoci all'Istituto Regina Elena - dice Marco Favarò, avvocato palermitano che rappresenta i sette fratelli della donna deceduta - in primo grado è stato riconosciuto un risarcimento complessivo di un milione di euro.
Il Gazzettino