Renzi, nuovo scontro con i magistrati: ridicole le polemiche su taglio ferie

Matteo Renzi
Si rianima lo scontro tra il premier Renzi e i magistrati. Al centro delle polemiche c'è sempre il taglio delle ferie ma il presidente del Consiglio è tranchant e definisce...

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Si rianima lo scontro tra il premier Renzi e i magistrati. Al centro delle polemiche c'è sempre il taglio delle ferie ma il presidente del Consiglio è tranchant e definisce «ridicole» le costestazioni.




La replica di Renzi Sono «ridicole» le «contestazioni» di alcuni magistrati contro il taglio delle ferie, afferma Renzi su Facebook. «Non vogliamo far 'crepare di lavoro' nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più semplice. E, polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo», dichiara il premier.



La polemica Renzi riprende quanto detto ieri dal procuratore generale di Torino Marcello Maddalena, che dalla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario ha lanciato un durissimo attacco al governo e alla riforma della giustizia. Il dito era puntato, tra l'altro, proprio sulla riduzione dei giorni di ferie per i magistrati (da 45 a 30). «Il presidente del Consiglio - ha accusato Maddalena - non ha trovato niente di meglio che ispirarsi al personaggio di Napoleone della Fattoria degli animali di orwelliana memoria, che aveva scoperto il grande rimedio per tutti i problemi della vita: far lavorare gli altri fino a farli crepare dalla fatica».



L'irritazione del premier «Oggi - continua Renzi su Facebook - di nuovo le contestazioni di alcuni magistrati che sfruttano iniziative istituzionali (anno giudiziario) per polemizzare contro il Governo». «E mi dispiace molto - aggiunge - perché penso che la grande maggioranza dei giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo - e lo dico, senza giri di parole - che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a qualche giorno, la reazione sia: 'Il premier ci vuol far CREPARE di lavoro'».



«Bisogna valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti». «A chi mi dice: ma sei matto a dire questa cose? Non hai paura delle vendette? Rispondo dicendo che in Italia nessun cittadino onesto deve avere paura dei magistrati». «E i nostri giudici - aggiunge - devono sapere che il governo (nel rispetto dell'indipendenza della magistratura) è pronto a dare una mano. Noi ci siamo».



«Vogliamo solo sentenze rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui giornali», scrive Renzi. «Un Paese civile deve avere una sistema» di giustizia «veloce, giusto, imparziale. Bisogna semplificare, accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare, come stiamo facendo, sul processo telematico (così nessuno perde più i faldoni come accaduto anche la settimana scorsa)».
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Il Gazzettino