I tablet, al loro esordio in qualità di "voting machine", per lo più funzionano. Ma siccome a votare al referendum sull'autonomismo in Lombardia stanno...
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Ecco la signora Giuseppina Guatri, che vota nella stessa sezione elettorale di Salvini, in zona San Siro, alla scuola De Marchi.
Si avvicinano, a far manforte al presidente del seggio gli scrutatori, aiutanti psicologi, e piano piano in un quarto d'ora si riesce a spiegare a Giuseppina come si fa. Poi lei esce, prostrata, dalla cabina-tenda, e dice a tutti gli addetti al voto: «Però la prossima volta inventatevene un'altra un po' più facile».
Tante altre scenette così si svolgono in altre scuole. In realtà votare via tablet non è difficile. Ma vallo a spiegare agli anziani, che hanno lasciato i figli a casa, astensionisti per lo più, e credono nella Padania senza sapere che dalle urne non uscirà alcun autonomismo e nessuna indipendenza lumbard. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino