Ragazzina 13enne ha la febbre, finanziere la cura e poi abusa di lei: condannato

Alla tv scorrono le immagini in diretta da Parigi della strage del Bataclan. Milioni di italiani guardano con ansia l'assedio terrorista alla capitale francese. Fra di loro...

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Alla tv scorrono le immagini in diretta da Parigi della strage del Bataclan. Milioni di italiani guardano con ansia l'assedio terrorista alla capitale francese. Fra di loro c'è una ragazza di 13 anni, romana. Al suo fianco c'è il compagno della madre, 45enne luogotenente della Guardia di Finanza. È un attimo: lui la palpeggia nelle parti intime. Per la procura di Roma è il primo di tre episodi in cui Andrea Massimi si sarebbe macchiato di molestie sessuali a danno della minore.


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La parola fine alla vicenda giudiziaria di Massimi è stata posta ieri, quando in udienza preliminare col rito abbreviato il graduato della Gdf è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione a fronte della richiesta di tre anni sollecitata dal sostituto procuratore Claudia Alberti.

Dopo quel 13 novembre del 2015 in cui l'imputato «infilava scrive l'accusa in modo repentino una mano nei pantaloni della minore ..», gli episodi si sarebbero ripetuti per altre due volte. L'uomo avrebbe «abusato del rapporto di convivenza con la parte offesa e del rapporto affettivo paterno scrive il gip nell'ordinanza che aveva disposto l'allontanamento dalla minore instaurato con la stessa».

Pochi mesi dopo, nel febbraio 2016, il luogotenente e la ragazzina si sarebbero trovati nuovamente sotto lo stesso tetto, fin troppo vicini. Il luogo è sempre lo stesso: il divano davanti la tv, ma di casa di lui. L'audacia di Massimi però sarebbe rimasta la medesima. In questa occasione l'imputato avrebbe di nuovo molestato la ragazzina.
Il terzo e ultimo episodio contestato dalla procura capitolina si verifica soltanto tre mesi dopo, a maggio dello stesso anno. Questa volta la ragazza ha la febbre e l'imputato si avvicina per applicarle delle bende bagnate e far abbassare così la temperatura, ancora una volta la palpeggia. Tutte occasioni, queste, in cui l'uomo «si trovava da solo in casa sottolinea il gip con la parte offesa».
Passano 5 mesi prima che la ragazza trovasse il coraggio di confessare tutto. L'occasione è una litigata con la mamma in seguito alla quale nel dicembre 2016 l'adolescente si sarebbe sfogata con la sorella attraverso un lungo messaggio. Quando viene a conoscenza dello sfogo, la madre riesce a far parlare il compagno, registrandolo con il telefono: un elemento probatorio risultato poi decisivo per l'accusa.

L'ALLONTANAMENTO

Da lì la denuncia e la misura del gip che decreta l'allontanamento del Massimi dalla ragazza e dal suo istituto scolastico, dovuto all'aggravamento dei fatti «in quanto scrive il gip commessi in danno di minore degli anni quattordici, profittando del rapporto di affidamento della minore quale compagno della madre». «Nonostante la pena rispetto al reato sembri bassa ha commentato la parte civile rappresentata dall'avvocato Andrea Mieli - siamo soddisfatti di aver raggiunto un primo punto fermo con la pronuncia di colpevolezza di Massimi, attendiamo le motivazioni per una eventuale ulteriore valutazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino