Il primo confronto con i giudici, una difesa del suo operato e della «sua integrità» come «servitore dello Stato» nel giorno in cui ottiene la...
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Marra «per 127 giorni detenuto in carcere» non si è mai sottoposto ad interrogatorio da parte dei pm, tranne quello davanti al gip subito dopo l'arresto nel dicembre scorso. «L'essere arrestato mi ha distrutto - ha affermato - mi ha devastato perché io sono sempre stato un servitore dello Stato». Marra ha spiegato che nel 2016 non voleva rientrare dall'aspettativa in cui si trovava da alcuni mesi ma «la Raggi mi chiedeva di darle una mano, mi hanno scongiurato di rientrare». Proprio il sindaco, nominato come testimone dai difensori di Marra, potrebbe essere ascoltato il prossimo 19 settembre e, come ha annunciato il suo legale, «risponderà a tutte le domande». Marra, parlando della vicenda giudiziaria, del presunto prestito di 367 mila euro fatto da Scarpellini, ha aggiunto: «quei soldi erano un prestito per mia moglie con gli assegni a me materialmente incassati. Il denaro sarebbe stato restituito, io ho fatto solo da mediatore e mi sono rivolto a un amico per avere quella cifra. Io sono una persona perbene, non sono un corrotto e spero che ciò emerga dal processo, non ho nulla da nascondere».
Prima di Marra era stata la volta dello stesso Scarpellini a rispondere alle domande del pm. «Per me Marra non avrebbe potuto fare nulla quando era al Comune di Roma - ha spiegato -.
Il Gazzettino