Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Imperia, Grazia Pradella, sono state avviate il mese scorso ed avrebbero preso le mosse da una segnalazione interna...
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Secondo i carabinieri, l'attività investigativa avrebbe permesso di documentare l'uso improprio dell'auto scolastica di cui reggeva la dirigenza, utilizzandola non solo in provincia di Imperia, ma anche fuori regione e addirittura oltreconfine.
La preside, 62 anni, originaria di Marsala (Trapani), è stata fermata appena ha superato la frontiera di Ventimiglia. Per i carabinieri quel viaggio non aveva «alcuna motivazione riconducibile all'attività lavorativa svolta, in più era con familiari». L'inchiesta, spiegano i carabinieri, ha consentito di «acclarare l'abitualità della condotta, facendo emergere il pieno uso per finalità private di un bene di cui la preside aveva la disponibilità», ma «per i soli fini connessi al suo ruolo».
La difesa della donna. «Io sono un dirigente, posso autogestirmi». Così la preside dell'istituto scolastico Ipsia Marconi di Imperia, e dell'Istituzione di istruzione superiore «Colombo», di Sanremo, Anna Rita Zappulla, ha cercato di giustificarsi con i carabinieri al momento in cui è stata fermata a Ventimiglia con l'auto della scuola, una Toyota Corolla. In quest'ultimo episodio la preside era stata per oltre un'ora a Mentone (Francia), a pochi chilometri da Ventimiglia. All'interno della scuola dava fastidio che l'auto, in uso a tutto il corpo docente e amministrativo, era di fatto sempre nella disponibilità della preside. Dopo una segnalazione, i militari hanno cominciato appostamenti e avviato intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato a individuare più violazioni. Con l'accusa di peculato, la donna rischia una pena fino a 10 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino