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Prima la cena, poi la lite, le coltellate e la fuga a nuoto. Una vacanza che ha rischiato di finire in tragedia, quella di una coppia di romani che aveva deciso di trascorrere qualche giorno di relax in barca a vela nelle acque cristalline dell’isola di Ponza. Lui, 34 anni, grafico di professione, proprietario dell’imbarcazione di sedici metri, lei trentenne. Entrambi di buona famiglia: un rapporto messo a dura prova dalla convivenza forzata in uno spazio relativamente ristretto, nonostante tutti i comfort.
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IL RITROVAMENTO
La storia inizia dal Frontone, una delle spiagge più gettonate dell’isola, in questi giorni invasa di turisti da tutta Italia e da vip. È lì che il 34enne è stato trovato l’altra mattina all’alba da un bagnino: era sul suo tender, senza motore, sanguinante e in stato confusionale, a pochi metri dalla riva. Cercava di remare con un solo braccio, verso il largo. «Siamo stati chiamati da un vicino che ci ha segnalato la presenza di un uomo ferito a riva», racconta Alessandro Scotti presidente della cooperativa “Frontone Village”, che si occupa di noleggio di lettini e ombrelloni. «Ci ha detto di aver litigato con la fidanzata, che lei a notte fonda lo aveva aggredito e che era dovuto andare via dalla barca». .
Sul corpo aveva diversi graffi, presumibilmente provocati da un’arma da taglio. «Ci ha chiesto di essere riaccompagnato a bordo della barca, ormeggiata a poche centinaia di metri.
IL RACCONTO
«Dopo una ventina di minuti, dalla riva abbiamo visto i due che discutevano animatamente sul ponte e abbiamo deciso di avvicinarci di nuovo alla barca a vela». A quel punto il 34enne si è tuffato in acqua ed è salito a bordo del gommone per farsi riportare a riva. Sotto lo scafo, sul fondale, i soccorritori hanno notato di tutto: il motore del tender, un computer, vestiti e diverse imbottiture del natante. Segno di una lite violentissima. A poppa alcuni schizzi di sangue. Tornati in spiaggia, Scotti e il bagnino hanno chiamato i finanzieri del reparto aeronavale di Gaeta, supportati dalla capitaneria di porto. Le fiamme gialle hanno raggiunto la barca a vela e prelevato la donna, dopo aver perquisito a fondo l’imbarcazione. Entrambi i protagonisti della lite sono stati medicati al pronto soccorso dell’isola e poi ascoltati dai finanzieri. Hanno riferito della lite per motivi di gelosia e si sono accusati a vicenda, ma nessuno dei due ha sporto denuncia e, vista la prognosi di pochi giorni per entrambi, la questione è finita senza alcun fascicolo aperto in procura.
«La cosa strana è che la sera stessa quella coppia è tornata in spiaggia insieme per recuperare ciò che era rimasto a riva, compreso il tender, e sempre insieme i due sono tornati sulla barca a vela», conclude Alessandro. Pace fatta e nessun risvolto penale, ma le fiamme gialle verificheranno come un grafico possa permettersi un’imbarcazione del valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Vacanze finite per i due, ma forse non i problemi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino