Monviso, allarme siccità per sorgenti del Po: «Piemonte rischia di rimanere senz'acqua»

Monviso, allarme siccità per sorgenti del Po: «Piemonte rischia di rimanere senz'acqua»
Passata l'estate il problema della siccità continua ad assillare il fiume più lungo d'Italia, nonostante l'abbassamento delle temperature e le...

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Passata l'estate il problema della siccità continua ad assillare il fiume più lungo d'Italia, nonostante l'abbassamento delle temperature e le precipitazioni che sono tornate occasionalmente a fare capolino.


L'assenza di piogge, che latitano da circa un mese, continua infatti a colpire il Po, le cui sorgenti risultano nel mese di ottobre a livelli di assoluta emergenza e destano forti preoccupazioni per il futuro del corso d'acqua. A lanciare l'allarme è l'Università del Piemonte orientale che si occupa di monitorare lo stato di salute del fiume, e registra un preoccupante calo delle famose sorgenti del Po per due precise cause: piovosità praticamente nulla, in particolare negli ultimi due mesi, e ridimensionamento, ai limiti della scomparsa, di diversi ghiacciai.

«Non basterà un temporale per rivedere la sorgente "originale", ma bisognerà attendere la prossima primavera – spiega Stefano Fenoglio, collaboratore del Parco del Monviso e docente di Ecologia fluviale all'Università del Piemonte orientale - Una questione che è resa ancora più preoccupante per l'azzeramento di molti nevai e ghiacciai e per la mancanza totale di pioggia da mesi».

La fonte del Po si trova a Pian del Re, a quota 2.020 metri, ed è in secca da inizio settembre, mentre le piogge latitano in gran parte del Piemonte da più di un mese. A ricordo del luogo di nascita del più lungo fiume italiano rimane oggi il cartello, posizionato tra le rocce della sorgente, con la storica scritta del Cai "Qui nasce il Po".

La speranza è che tornino presto le precipitazioni autunnali ed invernali a ristabilire la situazione iniziale, mentre i ricercatori degli atenei piemontesi ed i tecnici del Parco del Monviso, nel cui territorio ricadono le sorgenti del Po, continueranno a monitorare la situazione attraverso l'Osservatorio permanente sui fiumi alpini, istituito proprio dall'Università del Piemonte Orientale in collaborazione con il Politecnico di Torino.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino