L'occasione era quella di parlare di ambiente e Giuliano Pisapia rispetta alla lettera il canovaccio. Nessuna parola fuori tema se non accenni indiretti alle polemiche a...
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Insomma, un cambio di passo rispetto all'attuale conformazione del centrosinistra mantenendo però fede all'impegno preso con la nascita di campo progressista e cioè creare un soggetto che abbiamo come obiettivo l'inclusione. «Noi vogliamo lavorare e impegnarci con un campo progressista che sia largo e che unisca. Io ci credo e se sbagliamo strada tirateci per la giacchetta». Ai presenti nello spazio del mercato generale della stazione Termini, che per un pomeriggio ha ospitato una sorta di maratona sull'ambiente (conclusa proprio dall'ex sindaco di Milano) il leader di Campo progressista ha fatto intendere di non avere nessuna intenzione di mettersi in disparte : «Questo momento di riflessione è la risposta a chi dice che litighiamo sempre e non parliamo di contenuti e di quello che vogliamo mettere nel programma».
E è proprio all'ambiente che Pisapia dedica gran parte del suo intervento «non bisogna solo dire cose di sinistra ma farle», spiegando di aver posto il tema anche al premier Paolo Gentiloni insieme ad un impegno per «sburocratizzare il Paese. La burocrazia - osserva - più che facilitare crea difficoltà». A fare da eco alle parole di Pisapia ci pensa Mario Catania, che in modo ancora più esplicito evidenzia come Campo progressista «sia un'alternativa alla sinistra di testimonianza e al Pd di di Matteo Renzi».
Insomma, nessuna intenzione di fare passi indietro, ma è evidente che con il resto della galassia della sinistra i nodi sono ancora tutti da sciogliere.
Il Gazzettino