OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il futuro del Pd passa per l'assemblea del 13 e 14 marzo durante la quale - ma quasi solo in teoria - potrebbe emergere anche il rientro per acclamazione di Nicola Zingaretti a segretario del partito. In realtà l'ipotesi più gettonata è quella che venga eletto un nuovo segretario "traghettatore" che accompagni il partito al congresso. E’ già successo dopo Veltroni (il ruolo fu assegnato a Franceschini), dopo Bersani (Epifani) e dopo Renzi (Martina). In tutti questi casi, però, all'orizzonte non c'erano passaggi "pesanti" come le amministrative di ottobre che eleggeranno i sindaci delle sei le maggiori città e soprattutto l'elezione del nuovo capo dello Stato alla fine del gennaio 2022.
Grillo: «Mi candido alla segreteria del Pd, partito deve avere una narrazione»
In vista del congresso
In più oggi quasi tutti i Dem di peso chiedono non un congresso ordinario ma un'assise costituente, che ridefinisca l'identità del Pd sapendo tutto quello che il governo Draghi riuscirà a realizzare sarà la base per tutte le scelte a partire da quella più importante: stare dalla parte dei riformisti o di chi punta a un partito di sinistra "classica".
Per i maggiorenti del partito il nodo da sciogliere subito è quello di eleggere un segretario "figlio" dell'attuale maggioranza Zingaretti-Franceschini oppure un segretario “unitario” che apra almeno a Base riformista, la corrente di Guerini e Lotti.
Il Gazzettino