Paragone con il Green pass per entrare al Senato. Diceva: «Non lo esibirò mai»

L'ex esponente M5S, fondatore del movimento 'Italexit' mostra il certificato verde all'ingresso di palazzo Madama: l'ho fatto per bloccare il ddl Zan

Diceva che non lo avrebbe mai esibito ma alla fine Gianluigi Paragone si è arreso ed è entrato al Senato col Green Pass. L'ex esponente M5S, fondatore del...

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Diceva che non lo avrebbe mai esibito ma alla fine Gianluigi Paragone si è arreso ed è entrato al Senato col Green Pass. L'ex esponente M5S, fondatore del movimento 'Italexit', era oggi in Aula per la votazione sul ddl Zan. L'ingresso di Paragone a Palazzo Madama è avvenuto dopo l'esibizione della certificazione verde: strumento aspramente criticato dall'ex conduttore de 'La Gabbia', che nei giorni scorsi era arrivato a minacciare una plateale protesta. «Non solo non esibirò alcun Green Pass per entrare in Parlamento, non potranno neanche mettersi a fare barriera per entrare in un luogo istituzionale che non può prevedere alcuna limitazione», aveva detto Paragone.

 

 

Paragone col Green pass: l'ho fatto per bloccare il ddl Zan

«Volevano approvare il ddl Zan nel mezzo di una battaglia politica, in cui i diritti dei lavoratori sono annientati. Sulle votazioni importanti il segno lo voglio lasciare eccome, non gli regalo nulla», dice all'Adnkronos Paragone, motivando la decisione di presentarsi al Senato. «Io sono venuto a bloccare il ddl Zan per un motivo semplice: stiamo vivendo in un'epoca in cui i diritti lavoratori sono discriminati dalle decisioni del governo». Ma lei aveva dichiarato «entrerò in Parlamento senza esibirlo»: «Vabbè, ho capito, la battaglia politica si fa con la battaglia politica, si risponde colpo su colpo...», chiosa Paragone.

 

 

 

 

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Il Gazzettino