Papa Francesco: «Trump? Aspetto di vedere cosa farà»

Papa Francesco: «Trump? Aspetto di vedere cosa farà»
Città del Vaticano -  Il leader morale più popolare del pianeta, Papa Franceseco, lancia segnali al leader politico più potente, Donald Trump....

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Città del Vaticano -  Il leader morale più popolare del pianeta, Papa Franceseco, lancia segnali al leader politico più potente, Donald Trump. “Aspetto di vedere cosa accade”. Se nel messaggio diplomatico di insediamento gli aveva assicurato preghiere, augurato buon lavoro unito all'appello di non dimenticarsi mai dello spirito inclusivo dell'America e dei “tanti Lazzaro che bussano fuori dalla porta”, stavolta, in una intervista al quotidiano spagnolo El Pais, Bergoglio si allunga oltre le parole di circostanza ed estende il suo pensiero alle nuvole che si intravedono all'orizzonte.

“Spaventarmi o rallegrarmi perciò che possa succedere potrebbe rivelarsi una grande imprudenza. Sarebbe come essere profeta di calamità o di benessere, di cose che non si verificheranno. Si vedrà. Vedremo ciò che farà. E poi si valuta. Sempre nel concreto. Il cristianesimo è concreto o non è cristianesimo. E' curioso, la prima eresia della Chiesa si è registrata poco dopo la morte di Cristo: l'eresia dei gnostici, che l'apostolo Giovanni condannava. Era la religiosità spray, di ciò che non è concreto. Dalle cose concrete possiamo trarre le conseguenze. Spesso si perde il senso delle cose concrete. L'altro giorno un pensatore mi diceva che il mondo è in disordine, che manca un punto fisso. Le cose concrete danno appunto i punti fissi. Cosa hai fatto, cosa hai deciso, come ti stai muovendo. Perciò io attendo e vedo”. I muri con il Messico, i fili spinati, il protezionismo, le barriere contro i musulmani annunciati a più riprese da Trump, prima e dopo la sua elezione, restano sub judice.

In un altro passo dell'intervista il Papa manifesta timori per i vari movimenti di stampo populista che si stanno affacciando sulla scena europea. Il parallelismo con quello che accadde nel 1933 affiora in una risposta, con l’avvento al 
potere di Adolf Hitler, un dittatore favorito dal fatto che la Germania degli anni Trenta, in forte crisi economica e politica, "cercava la sua identità, 
cercava un leader, qualcuno che gli potesse ridare la sua identità e un 
ragazzetto di nome Adolf Hitler disse: ’io posso, io posso’. E 
tutta la Germania votò per Hitler. Hitler - ha insistito Francesco - 
non rubò il potere, fu votato dal suo popolo, e poi distrusse il 
suo popolo".


Sul tema dei migranti, invece, il Papa ha rispiegato 
che ogni Paese, soprattutto quelli colpiti dal terrorismo, 
"devono poter controllare i propri confini, chi entra e chi esce, ma 
nessun Paese ha il diritto di privare i suoi cittadini del 
dialogo con i vicini". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino