La salma di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio scorso a Macerata, è partita per Roma, dove domani saranno celebrati i...
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Per un ultimo saluto si è avvicinato anche il tassista peruviano che aveva accompagnato in aula Pamela dalla stazione ferroviaria ai giardini Diaz, dove poi avrebbe incontrato Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano accusato di averla uccisa, insieme ad altri tre connazionali. Stando a quanto si appreso, l'uomo sarebbe stato costantemente in contatto con la famiglia in tutti questi mesi. Oltre 100 persone si sono raccolte davanti all'obitorio di Macerata, al cui interno erano stati ammessi solo i familiari: la madre Alessandra Verni, lo zio Marco Valerio Verni e la nonna di Pamela, oltre al personale. Ad attenderli c'era anche il sindaco Romano Carancini, che ha abbracciato la mamma di Pamela: hanno parlato per circa 20 minuti. Il primo cittadino non ha rivelato i particolari del colloquio, che, ha sottolineato, è stato «privato».
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Intanto, nonostante la nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal gip di Macerata per l'omicidio di Pamela Mastropietro, non cambia la linea difensiva di Innocent Oseghale che oggi è stato interrogato per rogatoria nel carcere di Ascoli Piceno dal gip del tribunale Rita De Angelis. Erano presenti i suoi legali, gli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, e un un interprete. «Non l'ho uccisa e nemmeno ho sezionato il cadavere - ha detto - Tantomeno l'ho proposta ad Awelima per un rapporto». Oseghale ha risposto sia in italiano sia in inglese alle domande poste dal giudice De Angelis nel corso di un interrogatorio durato circa due ore.
Il Gazzettino