Città del Vaticano – La richiesta (portata avanti da un gruppo di parlamentari che va dal Pd a Leu, per passare da Emma Bonino a M5S) di impegnare Governo e...
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La sorpresa è palpabile. «In un momento storico nel quale appare evidente come il religioso sia un fatto costitutivamente pubblico e non possa essere in alcun modo compresso nella sola sfera individuale, la proposta di abolire del tutto l’insegnamento della religione dal piano di studio appare un gesto di ideologica miopia piuttosto che una rivendicazione della indipendenza della cultura e dell’insegnamento garantiti dallo Stato».
Le sollecitazioni rivolte al governo sono state depositate al Senato da Riccardo Nencini e firmate da Emma Bonino (+Europa), Maurizio Buccarella (M5S), Roberto Rampi (Pd), Loredana De Pretis (Leu), Carlo Martelli (Gruppo Misto), Elena Fattori (M5S), Tommaso Cerno (Pd) e Matteo Mantero (M5S). Preziosi aggiunge che “la laicità danneggia la credibilità di un partito come il PD che vorrebbe poggiare le proprie fondamenta nelle migliori tradizioni riformiste del paese, tanto laiche quanto cattoliche. Forse è urgente che il PD, in questa nuova fase, maturi una propria sensibilità sulla laicità, costruita nel solco costituzionale che riconosce al religioso un ruolo pubblico e il diritto alla sua piena e libera espressione a tutela della libertà democratica di tutti».
Come dire che il nuovo corso di Zingaretti, non può permettersi scivoloni laicisti, «pena il giocarsi un consenso di una componente cattolica già in difficoltà». I punti che sono richiesti sono quattro: l'abolizione dell'ora di religione e sostituirla con un’ora obbligatoria di educazione civica. L'avvio della procedura per modificare i criteri dell’8 per mille, la revisione dell'Imu sui beni immobili della Chiesa e l'inizio di un’azione determinata a dare attuazione alla sentenza della Corte europea recuperando l’Ici non pagata negli anni passati.
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Il Gazzettino