Alessandria, il figlio chiede soldi per la droga, lui gli spara e lo uccide: «Non ce la facevo più»

Alessandria, il figlio chiede soldi per la droga, lui gli spara e lo uccide: «Non ce la facevo più»
Le liti erano ormai all'ordine del giorno, come le richieste di denaro. L'ennesima, oggi all'ora di pranzo, è finita in tragedia: Luciano Assandri, 68 anni, ha...

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Le liti erano ormai all'ordine del giorno, come le richieste di denaro. L'ennesima, oggi all'ora di pranzo, è finita in tragedia: Luciano Assandri, 68 anni, ha impugnato la pistola e ha fatto fuoco contro il figlio Diego, 39 anni, uccidendolo. La tragedia a Rivalta Bormida, poco più di 1.400 abitanti in provincia di Alessandria. «Non ce la facevo più», avrebbe detto il padre in lacrime ai carabinieri, che lo hanno arrestato.


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Titolare di un centro assistenza pneumatici di Regione Barbato, ad Acqui Terme (Alessandria), Assandri è crollato davanti ai militari dell'Arma, intervenuti nella casa di via don Garbarino 13 su segnalazione di alcuni vicini. Da quando la moglie Nadia era morta, a fine maggio dello scorso anno, i rapporti col figlio erano diventati sempre più difficili. Già noto alle forze dell'ordine, sembra facesse uso di droga. Proprio per questo motivo, sembra che le richieste di denaro si fossero fatte sempre più frequenti. E insistenti. Soprattutto da quando la sorella, l'altra figlia di Alessandri, aveva deciso di trasferirsi, lasciando soli i due uomini nella casa posta sotto sequestro.


Sequestrata anche l'arma del delitto, una pistola regolarmente detenuta dal 68enne, che non ha opposto resistenza ai militari della Compagnia di Acqui Terme quando, constatato il decesso del figlio, lo hanno prelevato per portarlo in caserma. «Luciano è una brava persona, certo provato dalla morte della moglie», dicono i conoscenti nel paese, dove la vittima si vedeva poco. «Non sappiamo se avesse problemi», tagliano corto i concittadini, sotto choc per quanto accaduto. «L'abbiamo saputo, come tutti, dal passaparola - dicono in Comune - Siamo quattro gatti e ci conosciamo tutti, anche se magari soltanto di vista. Venivano nei nostri uffici per le pratiche di cui avevano bisogno, come ogni altro cittadino. Sapevamo delle difficoltà sorte dopo la morte della signora Nadia, ma non avremmo mai pensato a una simile tragedia». La donna era stata trovata morta nel letto di casa, stroncata da un improvviso malore, dallo stesso marito. Che da allora non si era ancora ripreso. Le indagini dei carabinieri proseguono con tutti gli accertamenti del caso. Omicidio volontario aggravato è l'accusa formulata dagli inquirenti nei confronti del padre arrestato.
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Il Gazzettino